[21/08/2007] Energia

Bioenergia e agroindustria, nasce l´associazione scientifica delle colture non food

LIVORNO. Proprio in questi giorni in cui il dibattito sui biocarburanti e le bioenergie si fa più incandescente, arriva la notizia che è stata fondata a Roma la Società italiana di bioenergia e agroindustria (Siba). Un’associazione scientifica senza scopo di lucro che riconosce come obiettivo principale quello di riunire i ricercatori interessati allo studio delle colture food e non-food le cui produzioni sono destinate all’industria per la produzione di energia rinnovabile e/o di prodotti alimentari e non ad alto valore aggiunto.

Come è noto, nel settore non-food, l’azienda agraria è considerata la fonte di materie prime rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica, amido, fibra e cellulosa, lubrificanti e carburanti. Nel settore food, il consumo dei prodotti trasformati dall’industria tende ad aumentare: oltre al prodotto fresco (I gamma), a quello conservato in scatola (II gamma) ed a quello surgelato (III gamma), sono entrati nel mercato i prodotti della cosiddetta IV gamma (ortaggi lavorati, tagliati e confezionati, pronti per l’uso) e della V e VI gamma (prodotti precotti e grillati).

Si tratta – spiegano i fondatori in una nota - di comparti piuttosto complessi e fortemente interdisciplinari accomunati da una stessa prerogativa: organizzazione della produzione in filiera. Questa comprende una pluralità di soggetti che rivestono un diverso ruolo e sono impegnati in varie attività: ottenimento in campo della materia prima; raccolta, pre-trattamento e stoccaggio; tecnologie di processing e di conversione in derivati industriali; grande distribuzione organizzata; retailing; consumo. Ciascun segmento della filiera presenta peculiarità proprie e sollecita interventi specifici di ricerca e sperimentazione.

Probabilmente – aggiungono - proprio tale complessità e marcata diversificazione hanno impedito sino ad oggi l’aggregazione di competenze scientifiche di così vasta e diversa estrazione. D’altra parte, è altrettanto vero che tali competenze devono sempre più dialogare e comprendersi, anche per il crescente interesse del comparto e la maggiore attenzione alle tematiche ambientali. Peraltro, i risultati ottenuti dalla ricerca e dalla sperimentazione devono essere portati prontamente all’attenzione degli operatori (utenti della ricerca) per essere calati nella realtà operativa. Tale concetto, ovvio e di validità generale, è particolarmente pertinente al settore agro-industriale, nel quale scelte sbagliate in un segmento della filiera possono avere conseguente negative sia a valle che a monte della catena.

La Siba – concludono - si pone, quindi, come punto di raccordo fra queste varie discipline, per promuoverne le opportune sinergie, creando momenti di incontro e discussione. Infatti, la Società si impegna ad organizzare un convegno scientifico, a cadenza annuale o biennale, e gestirà una pagina web per le interazioni fra i soci e con le altre società scientifiche; il sito conterrà, inoltre, informazioni relative alla vita della società, agli iscritti, ai convegni, meeting, corsi e workshop che riguardano le aree di pertinenza delle bioenergie e dell’agroindustria.

E il primo convegno si terrà a Salerno dal 22 al 24 ottobre. Inoltre, la società si avvarrà di “Agroindustria”, che diventerà la sua rivista ufficiale e rappresenta la sede primaria di pubblicazione dei risultati scientifici e degli Atti dei convegni.

I soci fondatori sono: Paolo Ranalli, Amedeo Alpi, Gianpietro Venturi, Luigi Frusciante, Ferruccio Pittaluga, David Chiaramonti (del Crear dell’Università di Firenze), Leonetto Conti, Federico Magnani.

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