[21/08/2007] Energia

Energia, la vera liberalizzazione premiando l´uso di fonti rinnovabili

LIVORNO. Come previsto il 15 agosto è entrata in vigore la legge di conversione del decreto legge sulla liberalizzazione dell’energia, che prevede la modifica della tariffa per i clienti domestici e le piccole imprese e conferma l’obbligo informativo da parte delle società fornitrici, sul mix energetico e impatto ambientale dell’attività.

Nella seduta del 15 giugno 2007 il governo aveva già liberalizzato d’urgenza il mercato elettrico per tutti i clienti sia quelli domestici che le imprese: il decreto in questione adottava le prime misure in vista del completo recepimento della direttiva comunitaria 2003/54/CE, che stabilisce norme comuni agli Stati dell’Unione per la generazione, la trasmissione, la distribuzione e la fornitura dell’energia elettrica. Prevede inoltre, le norme organizzative e di funzionamento del settore, l’accesso al mercato, i criteri e le procedure da applicarsi nei bandi di gara e nel rilascio delle autorizzazioni nonché nella gestione dei sistemi.

I decreti legge, in via generale, vengono emanati dal governo in determinate condizioni, quando cioè si presentano situazioni straordinarie di necessità e d’urgenza (in questo caso il termine che scadeva per la conversione della norma comunitaria). Finita l’urgenza, se entro 60 giorni non vengono convertiti in legge, i decreti perdono la loro efficacia. E in questi ultimi 3 anni l’Ialia non era mai riuscita a provvedere con altra e più consona fonte normativa.

Fra le novità della “conversione” entrata in vigore il 15 agosto, è prevista la promozione della costituzione di associazioni di utenti civili; un futuro decreto ministeriale per la tutela degli utenti svantaggiati e regolamenti di semplificazione per l’accesso della pubblica amministrazione al finanziamento tramite terzi.
Ricordiamoci però che è ancora in corso di approvazione il decreto “Bersani”, e anche se i disposti della legge di conversione potrebbero essere completamente stravolti e addirittura abrogati, la conversione approvata permette di non incorrere in aperture di procedimenti di infrazione comunitari. Questo perché la “traduzione” dal livello comunitario al livello nazionale se pur formale vi è stata.

Con l’apertura del mercato della vendita di energia elettrica ai consumatori domestici si è quindi quasi concluso un lungo e faticoso processo di liberalizzazione e riorganizzazione del mercato elettrico. Ma ulteriori passi devono essere compiuti se si vogliono raggiungere risultati concreti sia per i consumatori sia per l’ambiente.

Il costo dell’energia rappresenta infatti un elemento di criticità del nostro Paese rispetto ad altre nazioni europee e gli effetti di un vera liberalizzazione sarebbero auspicabili, anche se solo una riduzione del costo non farebbe che aggravare i consumi. Utilizzando le leve fiscali questa liberalizzazione può invece svolgere un ruolo fondamentale nel consentire all’Italia di adempiere agli obiettivi di riduzione dei gas serra fissati dalla Ue. Ma le scelte di governo – che per ora evidentemente non bastano – devono essere affiancate dal risparmio premiato, dai piani tariffari e dagli orari che incentivano l’efficienza energetica e l’energia prodotta da rinnovabili.

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