[22/08/2007] Comunicati

Ricerca scientifica: l’Ue punta sulle risorse umane per fermare la fuga di cervelli

BRUXELLES. Secondo un rapporto della Commissione europea, nel 2006 sono aumentate le attività volte a sviluppare le risorse umane del settore scientifico in Europa, più di 170 istituzioni hanno sottoscritto la Carta europea dei ricercatori ed il codice di condotta per il reclutamento dei ricercatori; il portale europeo sulla mobilità dei ricercatori ha proposto ogni mese più di mille offerte di impiego; il servizio di sostegno Era-More ha risposto ad oltre 25 mila domande di scienziati che vorrebbero stabilirsi nell’Ue o cambiare Paese all’interno dell’Unione per proseguire il loro lavoro; la “notte dei ricercatori europei” ha avuto un grande successo con più di 100 mila partecipanti in più di 100 città di 21 Paesi.

«L’Europa ha bisogno di più ricerca – ha detto Janez Potočnik, commissario Ue per la scienza e la ricerca – Ben inteso, questo suppone anche più ricercatori. Nella Commissione, lavoriamo per offrire ai ricercatori dei servizi per facilitargli la vita, e ci offriamo di incoraggiare i giovani a affrontare una carriera scientifica. Mi rallegro nel constatare che le nostre diverse iniziative incontrano un considerevole successo».

Ma il successo reale della ricerca scientifica e dell’innovazione dipende dall’eccellenza di quelle che vengono chiamate risorse umane e dalla loro circolazione attraverso l’Europa, per questo c’é bisogno di un mercato del lavoro europeo più favorevole ai ricercatori. Il recente rapporto “Mobility of Researchers and Career Development Implementation Report 2006” mette in luce le attività condotte nel 2006 a livello nazionale ed europeo per crare un’Europa della conoscenza.

Ma intanto continua a crescere la comunità dei ricercatori europei (e italiani) all’estero, e per l’Ue «diventa essenziale creare una rete tra i ricercatori europei», per questo ha lanciato l’iniziativa Era-Link nel 2006: «permette ai ricercatori europei all’estero d´interagire, di rimanere informati, di creare linee tra di loro per rimanere in contatto con l’Europa».

Era-Link conta attualmente 3.000 membri in Usa e si pensa di estenderla al Giappone.

La Commissione sostiene i ricercatori con il programma di azione “Marie Curie”, e nel 2006 i progetti presentati sono stati oltre 5 000, circa 600 persone hanno benificiato di borse di studio e ricerca e circa 800 organismi di ricerca europei hanno ricevuto un sostegno, mentre sono state organizzate con il contributo dell’Ue più di 3.200 manifestazioni sui temi della ricerca, coinvolgendo almeno 93 mila ricercatori.

Ma nonostante la buona direzione imboccata non mancano gli ostacoli. La Commissione Ue, con il suo libro verde “lo spazio europeo della ricerca: nuove prospettive”, attualmente sottoposto alla consultazione e al dibattito pubblico, spera di poter presentare soluzioni specifiche all’inizio del 2008.

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