[23/08/2007] Consumo

Sulle medicine non convenzionali e l´indagine Istat

ROMA. Il Comitato ritiene indispensabile sottoporre all’opinione pubblica le seguenti considerazioni: Una quota assai rilevante della popolazione italiana, dopo anni di “sperimentazione”, continua con convinzione ad utilizzare percorsi terapeutici non convenzionali, sia in modo esclusivo sia, soprattutto, in modo integrato.
Metà degli italiani ritengono che, a prescindere dall’utilizzo soggettivo, tali medicine abbiano una loro utilità e dignità.
Persiste e si consolida temporalmente una connessione molto evidente tra utilizzatori di tali terapie ed alto livello di istruzione personale

Cosa significa tutto ciò?
Che anche dopo cinque anni dall’ultima rilevazione (1999), ben otto milioni di italiani confermano definitivamente la validità e l’utilità di questi percorsi terapeutici.

L’influenza del fattore economico di costo per le famiglie
La costante erosione del potere d’acquisto medio degli ultimi anni rende sempre più oneroso seguire una filiera sanitaria non convenzionale (dal medico, ai medicinali, alle terapie accessorie) che grava per intero sulle spalle del borsellino familiare, fatto salvo quelle categorie di lavoratori con casse assistenziali autonome (come giornalisti, dirigenti ed altri) che ammettono a rimborso tali cure (ed infatti le statistiche rilevano proprio tra queste categorie professionali gli utilizzi più accentuati).
Accadono sempre più frequentemente casi di famiglie in cui i genitori rinunciano solo per motivi economici a tali cure, riservandole unicamente ai figli.

Il presente ed il futuro
E’ patrimonio comune, ampiamente consolidato a livello nazionale e internazionale, che le Medicine Non Convenzionali hanno definitivamente acquisito un ruolo stabile di innovazione nel campo della salute. Ciò è oggi dimostrato anche dall’enorme interesse teorico e pratico che si manifesta sempre più in ambito universitario, ospedaliero e di assistenza sanitaria territoriale. Si costituiscono infatti numerose esperienze ufficiali in questo senso, che corrispondono ai primi segni concreti della fase di maturità e di consolidamento che oggi in Italia le Medicine Non Convenzionali devono compiere, in nome di un contributo dialettico e democratico alla salute individuale e collettiva, anche in termini di emancipazione culturale, libertà di scelta, salutogenesi e sostenibilità.
Alle autorità competenti in materia sanitaria, si rinnova la richiesta a dare sin da ora per le Medicine Non Convenzionali un futuro fatto di diritti reali e di regole certe per tutti, di medici veramente competenti nelle varie discipline, a tutela e garanzia dei pazienti, formati in corsi e scuole altamente qualificate da rigorose procedure di accreditamento, di maggiore circolazione di idee in campo accademico e professionale, così come di obbiettivo monitoraggio delle esperienze concrete in via sviluppo.

*Coordinatore del Comitato www.fondazionericci.it/comitato

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