[28/08/2007] Parchi

Baby boom dei panda in Cina

LIVORNO. Le avevano provate di tutte, dal viagra ai film porno in salsa pandesca per stimolare i pigri maschi di Panda cinesi a mostrare un qualche interesse a riprodursi in cattività e natura, ma con scarsissimi risultati. Ora, però, dopo la nascita di un cucciolo nello zoo di Vienna dalla madre patria, arriva la notizia che altri 21 piccoli di panda gigante sono venuti alla luce nel 2007 nei centri di allevamento in Cina e all’estero, ed altre cinque nascite sono attese per la fine dell’anno. Uno solo dei cuccioli non è sopravvissuto, ha annunciato Zhang Zhihe, direttore del comitato cinese dei metodi di allevamento dei panda giganti.

Oltre a quello dato alla luce a Vienna dalla panda Yang Yang, a San Diego, in California, Baiyun ha partorito un altro cucciolo all’inizio di agosto e i cinesi sottolineano che «questi due panda torneranno in Cina appena compiuti i tre anni». Tutti gli altri panda sono nati nel centro di ricerca di Wolong e nel centro di allevamento di Chengdu, nella provincia del sud-est cinese del Sichuan, meno un cucciolo che è venuto alla luce nello zoo di Chongqing.

«Si tratta di una buona notizia per questa specie minacciata», ha detto Zhang all’agenzia Xinhua ed ha attribuito il boom delle nascite agli sforzi degli esperti cinesi per migliorare le tecniche di insemininazione artificiale particolarmente problematiche per un animale con un periodo di fertilità brevissimo come le femmine di panda gigante che partoiriscono uno o due cuccioli per anno quando riescono ad accoppiarsi.

Ormai solo 1.590 panda vivono in libertà nelle montagne a sud-est della Cina, altri 210 vivono in cattività e la cina cerca di salvare la specie utilizzandoli come riproduttori in centri di allevamento che ha messo in piedi da quasi 50 anni. Sembra che la cosa stia finalmente funzionando, visto che nel 2006 erano già nati 34 panda giganti e 30 erano sopravvissuti. Non si conosce il successo riproduttivo degli ultimi panda selvaggi che hanno difficoltà per avere incontri amorosi con l’altro sesso a causa dell’erosione e del frazionamento del loro habitat naturale.

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