[30/08/2007] Comunicati

La riconversione ecologica dell´economia toscana passa dal Dpef? (4)

LIVORNO. Per questo quarto approfondimento sull’analisi del Dpef 2008 dal punto di vista della sostenibilità ambientale, affrontiamo oggi la parte dedicata all’energia. Il titolo è “Sostenibilità e competitività del sistema energetico” e diciamo subito che il giudizio resta sospeso in attesa di leggere il Piano energetico regionale che dovrebbe arrivare in giunta tra poche settimane.

Detto questo nel documento c’è il consueto riassunto di quanto fatto nel 2006 e nel 2007 (ovviamente in questo caso con le azioni ancora in corso). Anche qui c’è un rimando al Praa che prevede “12 milioni di euro per razionalizzare e ridurre i consumi energetici e quasi 45 milioni per aumentare la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili”. Osserviamo che si parla sempre genericamente di energie rinnovabili tranne quando si accenna ai progetti relativi al solare, alle biomasse e alla geotermia. L’eolico non viene mai neppure nominato, ma essendo una delle fonti rinnovabili più efficienti non diamo adito ad alcun retropensiero.

La Regione ricorda inoltre l’altra importante iniziativa realizzata con cinque istituti bancari, Banca Toscana e MPS leasing & factoring, Fidi Toscana, Artigiancredito toscano e FISES (Finanziaria senese di sviluppo), che hanno firmato l’accordo “Energia Ambiente” per promuovere e sostenere investimenti delle piccole e medie imprese toscane in tutta la filiera produttiva del settore delle energie rinnovabili. Un fondo di 150 milioni di euro che potrà essere utilizzato per realizzare impianti di produzione di energie rinnovabili e per aumentare l’efficienza energetica degli stabilimenti produttivi. Sono finanziati inoltre progetti di ricerca e sviluppo e innovazione di prodotto connessi alle energie rinnovabili e al risparmio energetico, e dalla realizzazione di reti di distribuzione delle energie rinnovabili.

Così si arriva alle azioni e agli strumenti di attuazione. E qui, come dicevamo, tutto o quasi dipende dal Pier a partire dal “Programma di incentivazione finanziaria per lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili (Fer) e la riduzione dei consumi energetici”. Che appunto si dice sarà attuato attraverso il Piano di indirizzo energetico regionale. Anche il resto è abbastanza generico in quanto ad azioni condivisibili progettate, si rimanda a nuove leggi (ancora da fare) come nel caso del Programma di sviluppo concertato della risorsa geotermica.

Da segnalare anche che si parla di “Valutazione del rapporto finale di rischio del gassificatore” attraverso la tanto discussa Commissione internazionale, ma non si dice niente a proposito di tempi e di cogenza della commissione stessa. Nessuno, infatti, ancora ha capito se – come diceva l´ex assessore all´ambiente Artusa – questa commissione darà solo delle indicazioni migliorative oppure se potrà pronunciarsi anche contro il progetto del rigassificatore di Livorno e Pisa. E ancora, il rigassificatore di Rosignano è in qualche modo previsto o no? Lo si metterà in discussione oppure è da considerarsi definitivamente out?

Per quanto riguarda infine la volontà di favorire, da parte ovviamente della Regione, l’insediamento territoriale degli impianti di energia rinnovabile e l’accesso al mercato di cittadini ed imprese per una maggiore competitività del settore, il Dpef prevede di linee guida regionali e analisi delle opportunità del mercato energetico ed utilizzo di strumenti che consentano una maggiore facilità di accesso allo stesso da parte di cittadini ed imprese.

Restano, dunque, tutte aperte le questioni più dibattute sul tema dell’energia. Come quelle relative agli impianti di biomasse (filiera corta o no obbligatoria?); oppure, come ricordavamo, sull’eolico e il suo sviluppo in Toscana; oppure ancora su pannelli solari e fotovoltaici che cominciano pure loro ad incontrare problemi in alcune realtà comunali. Al Pier l’ardua sentenza.

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