[30/08/2007] Energia

Sul mercato solo prodotti eco-compatibili?

LIVORNO. Un passo verso la conversione ecologica dell’economia? Affermarlo con certezza sarebbe forse peccare di troppo ottimismo, ma di certo la notizia che arriva oggi dal Consiglio dei Ministri, ovvero l’approvazione dello schema di progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia, è di quelle che meritano di essere messe in grande evidenza. E che fanno ben sperare per il futuro. Oltre a confermare che questo governo, pur con le sue tante pecche, almeno su questa strada – parliamo del risparmio energetico –sta facendo qualcosa di significativo.

Lo schema, che ora sarà inviato alle Commissioni parlamentari, recepisce la direttiva 2005/32/CE, in materia ed è stato predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, d’intesa con quello dell’Ambiente e con il coordinamento del Dipartimento delle Politiche Europee.

Questo prevede che possano essere immessi sul mercato solo prodotti che consumano i livelli di energia stabiliti a livello comunitario (e che dovranno essere contrassegnati da un marchio CE apposto dal produttore). La nuova disciplina sarà immediatamente applicabile per le caldaie per acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi, per i frigoriferi, per i congelatori e loro combinazioni e per le lampade fluorescenti. Successivamente sarà applicata agli ulteriori prodotti regolamentati in sede comunitaria.

Il Ministero dello Sviluppo economico vigilerà, in coordinamento con le altre Amministrazioni interessate, col supporto dell’Enea e dell’Apat, sul rispetto di tali prescrizioni, eventualmente comminando sanzioni pecuniarie (sino a 150 mila euro) ovvero procedendo, previa diffida, al ritiro dei prodotti non conformi.

In questo modo ci sarà una standardizzazione che permetterà nei prossimi anni di ridurre concretamente i consumi di energia e senza bisogno di incentivi (ovviamente sommandoli ad altre iniziative relative alla riduzione dei consumi elettrici negli edifici e nelle industrie). E’ ormai noto e accettato da tutti che è proprio dal risparmio energetico, infatti, che si possono ottenere i migliori risultati per ridurre l’inquinamento dell’aria. Così speriamo che il prima possibile diventi tema altrettanto dibattuto quello dei flussi di materia (che, nell´ottica di uno sviluppo sostenibile, sono altrettando fondamentali di quelli di energia).

Pensiamo quindi – solo per fare un esempio – che cosa potrebbe significare se un decreto legge prevedesse che i prodotti da immettere sul mercato siano obbligatoriamente di materiale riciclato al 100%. O almeno il 50%. Questo vorrebbe dire abbattere in modo significativo il prelievo di materia prima e quindi, a valle, avrebbe come conseguenza positiva una concreta riduzione di rifiuti.

Torna all'archivio