[31/08/2007] Comunicati

La riconversione ecologica dell´economia toscana passa dal Dpef? (5)

LIVORNO. Nel quinto approfondimento del Dpef 2008 regionale affrontiamo il tema del capitolo 3.3 “Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti”. Il documento ricorda l’attività svolta e quella in corso nel 2007 partendo dal patto per lo smaltimento dei rifiuti firmato a gennaio tra Regione Toscana, Province di Firenze, Prato e Pistoia e del Circondario Empolese-Valdelsa, ed i Comuni interessati. La Regione – viene riportato - si impegna ad investire, nel quinquennio 2007-2010, 6 milioni di euro per la riduzione del 15% dei rifiuti urbani rispetto ai dati del 2004 e 8 milioni per incrementare la raccolta differenziata (55%).

Gli altri punti dell’accordo sono quelli noti: il raggiungimento del 55% di raccolta differenziata; la realizzazione e l’adeguamento degli impianti di termovalorizzazione; la costituzione di una società unica di gestione; l’istituzione di un Ato unico; l’elaborazione di un unico piano di ambito; uno schema dei flussi. La Giunta ha approvato, come noto, anche lo schema di un protocollo d´intesa per la gestione dei rifiuti negli Ato Firenze-Prato-Pistoia (per gli interventi sono previsti 14 milioni di euro). Non manca poi, come per tutto il resto del Dpef, il rimando al Praa 2007-2010 con un breve riferimento al fatto che questo Piano prevede 89 milioni di euro per interventi in materia di rifiuti e bonifiche.

Così le azioni previste per il 2008 partono proprio da quelle Praa stesso e sulla base dei protocolli sopra citati. Si dice poi che “sulle politiche dei rifiuti la nuova programmazione comunitaria 2007-2013, nella proposta di Por per l’obiettivo Competitività regionale e occupazione (parte FESR), prevede all’Asse 2 “Sostenibilità ambientale” la realizzazione di interventi di bonifica degli spazi e dei terreni al fine di riabilitazione e riuso ed interventi per la prevenzione e/o la riduzione del rischio tecnologico”.

Una frase che appare un po’ buttata lì senza che si capisca fino in fondo di che cosa si parli. Osservazione che viene spontanea anche analizzando quali sono le azioni (peraltro condivisibili) previste e gli strumenti di attuazione. Il primo esempio viene proprio dall’azione 3.3.1 che dice: “Specifici progetti volti alla riduzione della produzione dei rifiuti” e che come strumenti indica: “Progetti e studi in materia”. Non un gran che. Come il punto/azione successivo: “Potenziare i processi di raccolta differenziata, favorire interventi volti al recupero/riciclo di materiali provenienti da raccolte differenziate, nonché migliorare la gestione dei rifiuti speciali” da realizzare attraverso “Accordi volontari, con particolare riferimento al rinnovo degli accordi già in essere relativi a carta, plastica, e inerti da costruzione e demolizione ed alla valorizzazione della frazione organica da raccolta differenziata”.

Anche la terza azione ha dei fini fondamentali visto che parla di “Interventi tesi a favorire l’utilizzo dei manufatti e prodotti di materiale riciclato, mediante l’acquisto di tali beni da parte degli uffici e gli enti pubblici, e le società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione di servizi”. Ma osserviamo che gli strumenti di attuazione assomigliano molto alle azioni (“Sviluppo del green public procurement (Gpp), Campagne di comunicazione al fine di incentivare l’utilizzo di materiale riutilizzabile”) e poi che sarebbe una legge vigente dal 2003 (decreto Matteoli) che impone gli acquisti verdi alle amministrazioni...

Per quanto riguarda gli impianti si parla poi soltanto di “Interventi tesi ad agevolare la realizzazione degli impianti previsti dalla pianificazione” da attuare con “Finanziamento opere di mitigazione ambientale e supporto ai percorsi di divulgazione e partecipazione”. Previsione di risorse per il 2008, 45,5 milioni di euro. Che devono essere utilizzati anche per la “Prosecuzione attuazione degli interventi di bonifica nazionali e ordinari”.

Un parte quindi francamente generica dove si ‘svolazza’ attorno alle criticità e sostanzialmente non si indica nessuna azione cogente sia in favore dell’obiettivo riduzione dei rifiuti, sia in favore della raccolta differenziata ( e soprattutto dell´effettivo riciclo di quanto raccolto), sia – complessivamente - in favore del miglioramento del ciclo completo della gestione dei rifiuti. Con gli speciali e gli speciali pericolosi, ancora una volta, assolutamente negletti.

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