[31/08/2007] Comunicati

Dopo-Kyoto, la Merkel prepara la proposta per i Paesi in via di sviluppo

LIVORNO. La conferenza di Bali prevista per dicembre si sta avvicinando, e sullo scacchiere internazionale si cerca di preparare il dopo-kyoto, lavorando per superare gli ostacoli più grandi: da una parte la ritrosia di Bush e di altre nazioni ad impegnarsi concretamente per la riduzione delle emissioni, dall’altra la reticenza dei Paesi in via di Sviluppo a frenare la crescita che stanno vivendo e di cui godono soltanto adesso. Per questo motivo dopo la Cina il cancelliere tedesco Angela Merkel si trova ora in Giappone. E proprio da Kyoto ha annunciato di voler proporre ai Paesi in via di sviluppo un accordo sui cambi climatici e le emissioni di anidride carbonica, stabilendo i parametri in proporzione alla densità della popolazione.

Il cancelliere, che ha sostenuto tenacemente il Protocollo di Kyoto in qualità di ministro dell´Ambiente nel 1997, ha incentrato la sua visita di tre giorni in Giappone sul tema del surriscaldamento globale, cercando in una serie di colloqui un accordo per garantire l´applicazione del protocollo. Nel suo discorso in un convegno a Kyoto, la Merkel ha prospettato la possibilità che i Paesi in via di sviluppo debbano poter aumentare le loro emissioni pro capite mentre i Paesi industrializzati dovrebbero ridurle, per arrivare allo stesso livello.

«La questione è – ha detto la Merkel - fino a che punto possiamo coinvolgere i paesi in via di sviluppo, e che tipo di misure dobbiamo adottare per creare un mondo piu´ giusto?». La Merkel suggerisce che si debba permettere ai paesi in via di sviluppo di aumentare fino a livelli stabiliti la propria percentuale di emissioni di Co2 pro capite, mentre quelli industrializzati dovrebbero tagliare le loro, fino a che si raggiunga una sorta di bilanciamento tra le parti.

Torna all'archivio