[03/09/2007] Comunicati

L’Australia investe 70 milioni di dollari in ambiente e clima per l’Asia-Pacifico

LIVORNO. John Howard (Nella foto), il primo ministro australiano, non è certo famoso per il suo amore per l’ambiente (e i diritti umani), un atteggiamento che rischia di costargli caro in vista delle prossime elezioni legislative. Così domenica ha annunciato la creazione di un fondo di 70,7 milioni di dollari australiani (60,9 milioni di dollari Usa), per ridurre le emissioni di gas serra. Una novità non da poco per un governo conservatore, amico fedele dell’America di Bush, che si è sempre rifiutato di firmare il Protocollo di Kyoto perché troppo costoso per l’economia australiana.

Secondo Howard, i primi 5 milioni di dollari australiani verranno destinati al Network Asia-Pacifico per le tecnologie energetiche (APNet), che si inscrive in una più vasta iniziativa per promuovere la cooperazione nel campo della ricerca nella regione Asia-Pacifico per lo sviluppo e l’estensione delle energie a basse emissioni di gas serra.

La seconda tranche del contributo australiano raggiungerà i 50 milioni di dollari e andrà a rafforzare il parternariato Asia-Pacifico per lo sviluppo pulito e il clima, un patto sul cambiamento climatico sottoscritto nel 2006 da Australia, Cina, India, Giappone, Corea del Sud ed Usa nel 2006. Howard ha ricordato che, dopo la messa in campo di questo accordo che coinvolge i Paesi in più rapido sviluppo economico (e i più grandi inquinatori planetari), il governo australiano ha promesso 100 milioni di dollari australiani per 63 progetti regionali sul cambiamento climatico.

Gli ultimi 15,7 milioni di dollari l’Australia li investirà nel Programma di sviluppo della capacità forestali in Asia-Pacifico, che ha l’obiettivo di sostenere le economie della regione a migliorare la capacità delle loro foreste a recuperare e stoccare laCO2 ed ha sviluppare le capacità di gestione delle foreste.

Il quindicesimo summit informale del forum della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) è previsto in Australia per l’8 e il 9 settembre e sarà preceduto da una visita di stato del presidente cinese Hu Jintao che, accompagnato da un codazzo di alti dirigenti del Partito comunista cinese e da ministri, è partito oggi da Pechino su invito del governatore generale dell’Australia Michael Jeffery e del premier John Howard.
Una visita che si preannuncia di grande importanza, forse di svolta, per un Paese come l’Australia che ha una vera e propria ossessione, sia dal punto di vista economico che strategico-militare, per il nuovo protagonismo cinese.

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