[04/09/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli a Piombino, perché sì

PORTOFERRAIO (Livorno). «A nostro avviso è quanto mai opportuno che anche l’Elba conosca l’operazione nei dettagli e sia fissato un collegamento tra i vari enti locali. In questo senso valutiamo positivamente l’inserimento di un rappresentante dell’isola nel costituendo osservatorio di monitoraggio ambientale, così come stabilito dalla provincia di Livorno, nonché il richiesto coinvolgimento del comune di Portoferraio il cui sindaco è anche presidente della conferenza dei sindaci elbani. E’ indispensabile che ogni operazione sia svolta con tutte le garanzie scientifiche e tecniche del caso e che in tutte le varie fasi sia tenuta un’informazione puntuale e scrupolosa».

Questo sostengono in una nota congiunta Matteo Tortolini e Lorenzo Marchetti segretari dei Democratici di Sinistra della federazione Elba/Piombino e dell’unione dell’Isola d’Elba. «D’altra parte – proseguono i due segretari – il sistema produttivo elbano è strettamente legato all’economia del mare e allo sviluppo delle infrastrutture del porto di Piombino, nonché alla protezione dell’intero ecosistema marino. Non a caso l’Autorità Portuale ha giurisdizione sia nel porto piombinese sia in quelli di Portoferraio e Rio Marina». Tortolini e Marchetti sottolineano come l’accordo Piombino/Bagnoli preveda apprezzabili finanziamenti che in tempi più rapidi del previsto, consentiranno sia la bonifica costiera, sia lo sviluppo del porto commerciale con nuove banchine, nonché il compimento della strada la 398 e una più adeguata intermodalità ferroviaria, con evidenti ricadute positive nei riguardi degli elbani e della loro industria turistica. «I Democratici di Sinistra confermano l’impegno affinché l’Accordo di Bonifica Piombino-Bagnoli assuma i connotati di una grande operazione territoriale, di un comprensorio che non dice no e basta, ma che si batte per il come si fanno le cose, non basta essere riformisti e innovatori solo a parole, chi vuole lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente deve battersi affinché si superino scorie conservatrici e si apra un dibattito in tutta l’Isola d’Elba con la cittadinanza e tutte le forze politiche di centro-destra e di centro-sinistra».

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