[06/09/2007] Comunicati

Apec, un occhio all’ambiente e il cuore nel bussines

LIVORNO. Il Forum di due giorni di uomini d’affari, ministri e rappresentanti di 21 Paesi che si sta tenendo a Sydney nell’ambito della riunione dell’Asia-Pacific economic cooperation (Apec) ha per tema: "rafforzare la nostra comunità, stabilire un avvenire sostenibile», e si concentra su commercio, problemi strutturali, mercato, energia, sviluppo pulito, cambiamento climatico ed educazione.

In un comunicato congiunto i ministri affermano che «La cooperazione economica e tecnica costituisce un pilastro vitale per l’Apec», e per questo si sono messi d’accordo per creare gruppi di lavoro specializzati in miniere, promozione del commercio, risorse umane, ma anche per sviluppare la ricerca e l’analisi politica. Intanto hanno deciso di sostenere un contributo finanziario volontario per facilitare l’occupazione e realizzare uno sviluppo equilibrato. Mettendo l’accento sul ruolo primario dell’oceano e del litorale per la prosperità della regione Asia-Pacifico, i ministri hanno sottolineato gli impegni per la lotta contro l’inquinamento marino e la pesca illegale come per dotarsi delle capacità per affrontare la sfida proveniente dal cambiamento climatico.

«Noi – dicono i ministri dell’Apec – dobbiamo poter operare nel futuro per conservare le risorse marittime e costiere, come le barriere coralline», ma hanno anche espresso pieno sostegno per «approfondire il lavoro dedicato allo sviluppo delle risorse umane, la mano d’opera dell’Apec deve essere equipaggiata del know how del ventunesimo secolo per adattarsi più velocemente ad un mercato più aperto e più competitivo», una dichiarazione forse un po’ inquietante visto che proviene da rappresentanti di alcuni Paesi dove la competitività è un dogma statale e nei quali i lavoratori subiscono uno sfruttamento selvaggio e ritmi di lavoro da prima rivoluzione industriale.

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