[10/01/2006] Aria

Piccole e medie imprese di Piombino a fianco del sindaco

PIOMBINO (Livorno). Dalle organizzazione delle piccole imprese del territorio arrivano consensi in serie per il sindaco Gianni Anselmi e la sua ordinanza sulla batteria 27 forni della cokeria Lucchini. Il direttore provinciale della Cna, Gino Baldi, riconosce prima di tutto «una buona dose di coraggio» al sindaco. «Bisogna dare atto ad Anselmi – dice Baldi – di essersi assunto responsabilità degne di un amministratore. Credo abbia fatto bene a intraprendere la strada presa, perché il rapporto fra città e fabbrica è arrivato ormai ad un punto di non ritorno. Sono d’accordo con lui, sul fatto che ormai è necessario giungere al giudizio finale: una volta stabilito come stanno le cose e da che parte sono le responsabilità e le ragioni, sarà possibile procedere ad un confronto su basi diverse». Confronto che non potrà che partire dalle questioni riguardanti il piano industriale: «E’ un piano che ancora non conosciamo, stiamo andando da un rinvio a un altro e ciò non ci lascia per niente sereni. Molte delle nostre imprese operano all’interno dello stabilimento e hanno le stesse esigenze dei lavoratori e dei cittadini di Piombino. E la prima è il diritto alla tutela della salute».

Il presidente della Confesercenti del Tirreno Vincenzo Marchionni è sulla stessa lunghezza d’onda di Baldi. «Ha fatto bene la giunta Anselmi – dice – perché non è solo la questione della 27 forni. Si pone la necessità di iniziare percorso culturale diverso da ciò che finora è stata Piombino». Per il presidente della Confesercenti «non ci sono ragioni di scontro fra industria e terziario». «Ma bisogna anche capire – aggiunge – che la presenza dell’industria non può infrangere i parametri della modernità e della qualità della vita. Finora l’industria a Piombino ha fatto ciò che ha voluto. Ha rappresentato, allo stesso tempo, il bene ed il male del nostro territorio, con la spada di Damocle dell’occupazione che pendeva sulla città». «Ciò per cui bisogna battersi – conclude Marchionni – è il coniugare l’industria con le piccole e medie imprese, quelle turistiche e commerciali ma anche dell’artigianato. E’ di questo che bisogna discutere con i nuovi proprietari dello stabilimento».

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