[18/09/2007] Consumo

Gli allergici possono aspettare: slitta a luglio l´obbligo di indicazione in etichetta

LIVORNO. L’obbligo di etichettatura delle sostanze alimentari allergeniche per i prodotti del settore lattiero caseario (latte e prodotti derivati, formaggi, burro e lattosio) potrebbe entrare in vigore solo a partire dal 30 giugno 2008. Lo stabilisce lo schema di decreto legislativo predisposto dal ministero delle politiche europee e da quello dello sviluppo economico. Lo schema di decreto all’esame del pre-consiglio dei ministri (ha già superato il vaglio della Camera e della conferenza unificata) è determinato dalla necessità di eliminare alcune incongruenze tra la direttiva comunitaria (2003/89/Ce) e il decreto legislativo di recepimento (Dlgs 114/2006).
Le disposizioni comunitarie hanno introdotto l’obbligo di menzionare in etichetta gli alimenti causa di allergia e intolleranze nei consumatori per una serie di prodotti, mentre il dlgs 114/2006 ha introdotto nell’ordinamento italiano tale obbligo solo per una parte di questi. Lo schema di decreto legislativo è pertanto diretto ad estendere agli allergeni alimentari (cereali contenenti glutine e prodotti derivati; crostacei e prodotti derivati; uova e prodotti derivati; pesce e prodotti derivati; arachidi e prodotti derivati; soia e prodotti derivati; latte e prodotti derivati, compreso il lattosio; frutta a guscio; sedano e prodotti derivati; senape e prodotti derivati; semi di sesamo e prodotti derivati; anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2) l’obbligo di menzionare in etichetta la presenza degli ingredienti che più frequentemente possono causare allergie e intolleranze, in conformità alle prescrizioni della direttiva 2003/89/CE.
La direttiva europea è intesa principalmente a tutelare il diritto all’informazione dei soggetti allergici o intolleranti ed ipertesi. Le disposizioni europee definiscono in particolare, gli adempimenti ai quali sono tenuti gli operatori interessati, affinché i prodotti alimentari contenenti ingredienti allergenici o non tollerati riportino sempre specifica indicazione della presenza dei medesimi.
Taluni ingredienti o altre sostanze, se utilizzati nella produzione dei prodotti alimentari e presenti negli stessi sono all’origine di allergie o intolleranze nei consumatori, e alcune di queste allergie o intolleranze rappresentano un pericolo per la salute delle persone che ne soffrono. Il comitato scientifico dell’alimentazione umana - istituito della decisione 97/579/CE della Commissione europea - ha dichiarato che l’incidenza delle allergie alimentari è tale che esse condizionano la vita di numerose persone, provocando malattie di cui alcune sono benigne, ma altre possono anche rivelarsi mortali. E ha anche riconosciuto che tra gli allergeni alimentari più diffusi si trovano il latte vaccino, la frutta, le leguminose (in particolare le arachidi e la soia), le uova, i crostacei, le noci, i pesci, gli ortaggi (sedano e altri alimenti della famiglia delle Ombrellifere), il grano e altri cereali
Nello schema di decreto per il completo recepimento della direttiva però, si prevede la possibilità di utilizzare etichette non conformi alle disposizioni introdotte per un periodo massimo di 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo. Prevede poi, una norma transitoria riguardante le etichette non conformi: tali etichette possono essere utilizzate entro il novantesimo giorno dalla data di entrata in vigore del decreto in esame.
Tali previsione sono chiaramente rivolte allo scopo di permettere alle industrie di produzione l’utilizzo delle etichette che sono già state predisposte e si giustifica – così come si legge dalla relazione illustrativa dello schema di decreto - in relazione al fatto che “le imprese interessate si riforniscono di stock di etichette per parecchi mesi e bisogna quindi garantire loro la possibilità di smaltirle”.
Una posticipazione dei tempi a favore dell’imprese e dei produttori, ma non tanto per gli allergici e gli intolleranti.
Anche se l’etichettatura, destinata all’insieme dei consumatori, non deve essere considerata come l’unico strumento d’informazione che sostituisce il ruolo dei medici, è opportuno aiutare per quanto possibile i consumatori che soffrono di allergie o intolleranze, fornendo loro un’informazione più completa sulla composizione dei prodotti alimentari e più comprensibile.
E per soprammercato oggi le etichette molto spesso riportano segni, codici e formule chimiche che in realtà appaiono per lo più incomprensibili per tutti i consumatori.

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