[19/09/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli a Piombino, Legambiente ribadisce: «Quei trasferimenti non hanno senso»

ROMA. «Quelle opere devono essere eseguite, ma i materiali per farlo vanno trovati in loco. Trasferire rifiuti, anche pericolosi, da una regione all’altra non ha alcun senso». Lo ribadisce la segreteria nazionale di Legambiente che, riunita insieme ai rappresentanti regionali di Campania e Toscana, ha nuovamente esaminato, alla luce del dibattito e delle novità emerse, la vicenda dell’Accordo di Programma Quadro relativo all’ipotizzato trasferimento dei fanghi e dei rifiuti provenienti dalla colmata di Bagnoli a Piombino.

A prescindere dalle definizioni giuridico-normative che non lasciano spazio ad interpretazioni e dalle caratterizzazioni del materiale in questione, secondo Legambiente le argomentazioni, utilizzate a supporto del trasferimento sono inconsistenti e contraddittorie anche alla luce del fatto che l’Autorità Portuale di Napoli si è resa più volte e in diverse sedi disponibile ad utilizzare i materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli.

«Non esiste una motivazione plausibile - secondo Legambiente - sia dal punto di vista ambientale che economico, per un trasferimento così imponente di materiali da una regione all’altra». Le opere portuali e stradali necessarie a Piombino e alla Val di Cornia, secondo l’associazione ambientalista, possono essere realizzate con materiali recuperati in zona, a partire da quelli derivati dalla produzione annuale delle Acciaierie Lucchini, come indicato nel Piano Regionale toscano di gestione dei rifiuti speciali.

«Proprio perchè i problemi dei due siti sono enormi – conclude Legambiente - le risorse disponibili tanto economiche quanto fisiche, devono essere utilizzate con parsimonia e finalizzate a risolvere i problemi di Napoli a Napoli e quelli di Piombino a Piombino».

Torna all'archivio