[20/09/2007] Parchi

Violazione obblighi protezione dell´ambiente in Zps: l´Ue condanna l´Italia

LIVORNO. La Corte di Giustizia europea condanna l’Italia per violazione degli obblighi relativi alla protezione dell’ambiente nella Zps (Zona di protezione speciale) “Valloni e steppe pedegarganiche”: l’Italia è venuta meno agli obblighi derivanti dalla direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali.

La vicenda risale al febbraio 2001, quando la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) denuncia alla Commissione europea i numerosi interventi industriali e immobiliari nell’area geografica “Valloni e steppe pedegarganiche”, zona di protezione speciale (Zps) dal 28 dicembre del 1998. Realizzazione di opere che ha comportato la distruzione di una parte della zona pregiudicando la conservazione di numerose specie di uccelli che frequentavano l’area.

L’area è situata nel comune di Manfredona, ospita alcune rare specie di uccelli selvatici ed è per questo gia dal 1989 zona Iba (Important bird area). L’elenco non è giuridicamente vincolante per gli Stati, contiene, bensì, numerosi elementi di prova scientifica utili allo Stato per definire una Zps, ma anche utili per valutare l’osservanza da parte di uno stato membro dell’obbligo di classificazione di un area come Zps.

Quindi l’area – a detta della Corte - doveva essere classificata come tale già prima del 1998. Comunque sia, le disposizioni europee prevedono il rispetto degli obblighi anche quando la zona non è ancora classificata come tale. La direttiva sugli uccelli selvatici impone agli Stati membri di adottare misure idonee a prevenire nelle Zps l’inquinamento o il deterioramento degli habitat, nonché perturbazioni dannose agli uccelli.

Tali aree richiedono, dunque, misure speciali di protezione speciali perché la direttiva propone la tutela di tutti gli uccelli, soprattutto di quelli rari e in pericolo. E i ricercatori del Rsbp scrivono: «I dati confermano quindi l’ipotesi che la direttiva sugli uccelli ha apportato benefici dimostrabili alle popolazioni di uccelli dell’Ue e che l’intervento politico internazionale può essere efficace per risolvere le problematiche di conservazione in ampie zone geografiche».

Ed ancora, secondo Birdlife International senza la direttiva Ue non si sarebbero potuti probabilmente salvare uccelli magnifici e rari come la spatola dell’Eurasia (Platalea leucorodia), l’aquila di mare (Haliaeetus albicilla) e l’aquila imperiale iberica (Aquila adalberti).

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