[21/09/2007] Aria

Firenze, con il Doas l´aria è sempre più sotto controllo

FIRENZE. La città capoluogo è una delle più esposte all’inquinamento dell’aria sul territorio nazionale. In attesa di una svolta nella riduzione delle cause intanto ci si sta dotando di nuova strumentazione per affinare il monitoraggio. Nei giorni scorsi è entrato in funzione infatti un nuovo strumento: il Doas (differential optical absorbtion spectrometer). Si tratta di un apparecchio innovativo acquistato dal comune di Firenze, con il co-finanziamento del Ministero dell’ambiente, in collaborazione con la provincia di Firenze. La gestione sarà affidata ad Arpat nell’ambito della rete per il monitoraggio della qualità dell’aria (di proprietà della provincia di Firenze).

L´acronimo Doas indica la tecnica analitica che consiste nella misura dell´assorbimento di radiazioni nel campo del visibile e dell´ultravioletto, simile a quella impiegata per gli spettrofotometri da laboratorio. La differenza fondamentale sta nel fatto che il cammino ottico è nell´ordine delle centinaia di metri. Le sostanze rilevabili sono quelle che hanno una riga analitica nel campo UV-vis, che riguardo all´inquinamento atmosferico sono anidride solforosa (SO2), biossido di azoto (NO2), ozono (O3). Da Arpat informano che il raggio emesso dalla lampada alla Xenon verso il ricevitore (che insieme ad un computer costituiscono l’insieme dello strumento), non deve essere interrotto da ostacoli fisici: quindi in ambito urbano occorre lavorare a quote nell´ordine di 20-30 m. Dato questo aspetto sono rilevabili quegli inquinanti (sopra citati) che mostrano livelli di concentrazione sostanzialmente omogenei sia lungo il profilo verticale che quello orizzontale, in modo che il dato analitico possa essere considerato rappresentativo della effettiva esposizione della popolazione nell´area.

Il Doas in uso a Firenze è stato installato sul tetto della sede del Dipartimento Arpat di Firenze (via Ponte alle Mosse) e sulla nuova residenza universitaria “Mario Luzi” (piazza Dalla Piccola). Il Doas ha costi di acquisto analoghi alle centraline fisse, ma costi di manutenzione molto più ridotti. Tuttavia, sottolineano da Arpat «il Doas non può essere utilizzato per monitorare inquinanti primari derivanti dal traffico, es. PM o CO (ossido di carbonio), per le quali sono necessarie le centraline tradizionali poste a livello del suolo».

Torna all'archivio