[24/09/2007] Energia

Gasdotto algerino, De Girolamo: «Possiamo ancora contrattare un prezzo di favore»

LIVORNO. Si comincia a far sul serio per il progetto Galsi. E si fa, come previsto, senza la Toscana. Nelle prossime settimane infatti inizieranno i rilievi sottomarini per individuare il tracciato migliore per posizionare il tubone che porterà metano in Italia passando dalla Sardegna e sbucando poi all’altezza di Piombino. E nonostante le tardive sirene lanciate dalla Toscana, questa non sarà che terra di passaggio, visto che l’intera operazione esclude qualsiasi coinvolgimento locale, nonostante ci fosse stato tutto il tempo, qualche anno fa, per accodarsi alla lunga lista di soggetti che hanno investito in questo progetto (tra gli altri, soci sono Sonatrach, Edison, Enel, Hera trading, Wintershall).

«Noi aspettavamo una qualche iniziativa da parte della Regione ma non ne abbiamo saputo più nulla – dichiara il presidente di Cispel Alfredo De Girolamo (Nella foto) – in settimana prossima incontrerò i nuovi assessori per fare il punto della situazione su acqua rifiuti e gas, ma credo che ormai su Galsi ci sia ben poco da fare. L’occasione di far entrare la Toscana nella compagine di Galsi l’abbiamo voluta perdere nonostante l’esigenza di farlo fosse molto forte, soprattutto in questa fase di liberalizzazione che stenta ad aprire davvero il mercato».

Per De Girolamo ora resta solo la possibilità di rientrare dalla porticina di servizio: «Si può ancora lavorare sulla seconda ipotesi, cioè che noi si possa contrattare come Toscana un prezzo di favore, ma se si pensa che siano soggetti come Hera o Iridie a fare il primo passo, solo per citare le prime due grandi aziende pubbliche che mi vengono in mente, ci sbagliamo di grosso».

Cispel guarda comunque con attenzione al patto sui servizi pubblici locali che dovrà essere approvato nelle prossime settimane e che sarà propedeutico alla legge sui servizi pubblici locali che la Toscana insegue da anni.

«Mi incoraggia comunque il primo intervento del nuovo assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini – conclude De Girolamo – incoraggiante perché affronta finalmente il nodo degli impianti di rifiuti in Toscana, quelli che vanno potenziati e quelli che vanno costruiti. La Regione deve accelerare assolutamente, anche centralizzando un po’ le decisioni, così come dieci anni fa è stato fatto per individuare le discariche regionali. Ora la fase delle discariche è finita e si apre quella degli impianti, che però deve essere costruita in modo serio decidendo oggi cosa servirà domani e contemporaneamente gestendo le criticità della quotidianità».

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