[25/09/2007] Comunicati

Steiner: sul clima Bush non faccia un vertice parallelo

LIVORNO. Achim Steiner (Nella foto), direttore del Programma Onu per l’ambiente (Unep), ha voluto sottolineare in una conferenza stampa a New York come i rapporti del gruppo intergovernativo di esperti sull’evoluzione del clima (Ipcc), sono ormai diventati un riferimento incontestato sulla questione dei cambiamenti climatici: «Questi rapporti sono il frutto di un meccanismo d’esame reciproco tra gli scienziati ed i loro rispettivi lavori – ha detto Steiner- Gli Stati Uniti, che hanno conosciuto un dibattito controverso, hanno ugualmente accolto il rapporto».

Riguardo ala riunione di alto livello sui cambiamenti climatici tenutasi all’Onu, il direttore dell’Unep ha rilevato che «tutte le dichiarazioni hanno sottolineato l’urgenza della questione e l´importanza di trovare rapidamente una soluzione. Per la prima volta la questione è discussa a livello di Capi di Stato e di governo» Secondo Steiner, in materia di cambiamenti climatici il Protocollo di Kyoto è stata la prima tappa. «I negoziati di Bali del prossimo dicembre potranno ispirarsi a quel Protocollo ed andare più lontano, soprattutto per creare incitamenti».

Rispondendo ad una domanda sulle critiche espresse da Greenpeace sulla riunione che si terrà a Washington sullo stesso tema, Achim Steiner ha sottolineato che non può trattarsi di una «distrazione» e che chiederà ai partecipanti, cioè ai Paesi sviluppati ed emergenti invitati da Bush, «di valutare le basi del dibattito ed i documenti sui quali si fonda. E anche di far sapere se questa riunione ha come obiettivo quello di creare un forum parallelo».

Interrogato sulla preoccupazione per le piogge acide in America di qui a 20 anni, il direttore dell’Unep ha sottolineato il parallelismo con i cambiamenti climatici, compreso ciò che accade negli Usa: prima rifiuto, poi accettazione e infine misure urgenti per combatterle. «I cambiamenti climatici – ha detto Steiner – sono adesso una preoccupazione della popolazione e non più solamente degli scienziati. E questa non è anche più solamente una preoccupazione dei Paesi sviluppati ma una minaccia per i Paesi in via di sviluppo. Le minacce descritte dall’Ipcc sono già in corso di realizzazione oggi. Anche i mercati considerano la questione e prendono in considerazione decisioni in termini di investimenti. Ci sono molto meno rischi per i mercati avendo regole mondiali piuttosto che una varietà di regole locali».

Alla domanda se i Paesi sviluppati dovranno «vivere più semplicemente perché il pianeta possa vivere», Achim Steiner ha risposto che si tratta di una semplificazione drastica «Occorre valutare subito i costi dei consumi. Bisogna agire più intelligentemente, investire nelle tecnologie, utilizzare trasporti pubblici invece dei trasporti individuali. Non si tratta solamente di spengere la luce invece di lasciare la corrente accesa, ma piuttosto di sapere come riorientare l’economia».

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