[26/09/2007] Energia

Sit-in a Roma contro il carbone a Porto Tolle

ROMA. E’ in corso davanti al ministero dello Sviluppo economico il sit-in contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, la protesta è organizzata da Greenpeace, Italia Nostra Legambiente e Wwf, insieme a sindaci e rappresentati dei comuni di Rosolina, Taglio di Po, Porto Viro, Loreo ed ai Verdi del Veneto.

Contro la riconversione a carbone aveva già clamorosamente protestato nel dicembre 2006 Greenpeace, occupando tetti e la ciminiera della centrale, a 250 metri di altezza.

«Il punto – spiega Angelo Mancone, presidente di Legambiente Veneto - è che la riconversione a carbone, e la conseguente ingente produzione di gas climalteranti, allontanerebbe ancora di più il nostro Paese dagli obiettivi di riduzioni previsti dal Protocollo di Kyoto. Viviamo alla giornata con progetti a pioggia di nuove centrali partorite fuori da ogni obiettivo generale che guardi alle priorità tecnologiche e ai fabbisogni territoriali. No al carbone è lo slogan della nostra protesta, per dire sì a efficienza, risparmio e fonti rinnovabili».

La centrale termoelettrica di Porto Tolle, nel delta del Po, è tra le più grandi d’Europa per produzione, divisa in quattro gruppi da 660 MW l’uno e con 2640 MW totali, e copre l’8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.


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