[28/09/2007] Parchi

Un libro sulla tutela penale delle aree protette

PISA. Con il libro "La tutela penale delle aree protette" di Roberto Felici (con presentazione di Ippolito Ostellino) la collana Ets si arricchisce di un nuovo tassello o forse più esattamente di una sua ulteriore specificazione pur all’interno di una tematizzazione che resta inalterata nel suo disegno generale.
Ci riferiamo cioè a quegli aspetti più tecnico-amministrativi che ormai occupano non poco spazio e rilevanza nella gestione dei parchi e delle altre aree protette.
E non è un caso che a inaugurare questo nuovo filone sia un libro dedicato ai reati ambientali vera croce e poca delizia degli enti di gestione dei parchi e dei loro apparati spesso ridotti all’osso e per di più alle prese con vicende rompicapo.

Di cosa ciò voglia dire per chi ogni giorno deve misurarsi con queste complicate situazioni in base a norme sovente poco chiare nel merito e ancor meno nella ripartizione delle competenze fra i vari organi e apparati ben lo dice Ippolito Ostellino direttore del Parco regionale del Po torinese e presidente dell’Associazione italiana direttori e Funzionari aree protette, nella sua introduzione.

L’autore Roberto Felici magistrato, attuale sostituto procuratore della Repubblica a Roma offre anche al lettore meno competente uno spaccato chiaro di una situazione che conferma da un lato il ruolo sempre più rilevante e incisivo a cui sono chiamati i parchi oggi nel nostro paese e dall’altro l’esigenza di mettere meglio a registro una serie di norme che complicano molto le cose in un ambito dove la ‘legge’ deve poter funzionare specialmente oggi al meglio senza troppi inghippi.

Con questa nuova serie di pubblicazioni che ben si inserisce nella collana le edizioni ets vogliono fornire d’intesa con l’Aidap nuovi strumenti idonei ad una maggiore cooscenza di aspetti finora poco indagati e discussi anche all’interno del mondo dei parchi ma anche contribuire ad una più adeguata formazione tecnico-giuridica del personale e delle strutture impegnati nella non facile gestione delle aree protette.

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