[01/10/2007] Comunicati

Doveva essere verde, per ora la Finanziara appare alquanto grigia

LIVORNO. E’ iniziato con il Consiglio dei ministri, concluso nelle prime ore di sabato mattina, l’iter della legge finanziaria che terrà impegnate le due sezioni del parlamento, a partire dal Senato, per i prossimi mesi sino al varo definitivo di fine anno. Ma anche il Consiglio dei ministri non ha ancora terminato il proprio lavoro, dal momento che la novità che il Governo ha introdotto nella finanziaria di quest’anno prevede un percorso a tappe, che ha già portato all’approvazione di un decreto legge con disposizioni urgenti e applicabili già entro l’anno in corso; il disegno di legge finanziaria vero e proprio che comincerà l’iter in parlamento il 3 ottobre e un cosiddetto collegato “di sessione” che riguarda i temi del welfare che dovrà essere approvato dal consiglio dei ministri di metà ottobre, se l’accordo all’interno delle componenti di maggioranza verrà raggiunto.

Gli obiettivi che vengono ribaditi anche con questa manovra sono ancora quelli di orientare le risorse pubbliche verso la crescita, l’equità sociale e la stabilità. Poco invece si legge nell’articolato che riguardi i temi dei cambiamenti climatici, considerati a parole il fulcro attorno al quale muovere le politiche economiche e di indirizzo, ma poi non declinate (o in maniera insoddisfacente) nella manovra finanziaria del prossimo e dei tre anni a venire. Anche se l’auspicio è che la lettura del testo completo e l’intervento delle commissioni parlamentari, riescano a migliorare quanto sino ad ora previsto e che come anticipato nella definizione del Documento di programmazione economica e finanziaria si vada ad un collegato verde, che tenga in prima istanza le questioni climatiche.

A parte la conferma del fondo rotativo di 600 milioni in 3 anni per Kyoto decisa con la finanziaria 2007, e il ribadire la volontà di prorogare le misure già previste dalla finanziaria scorsa in termini di sgravi fiscali per interventi di efficienza energetica a livello domestico o per l’acquisto di elettrodomestici meno energivori o per mezzi di trasporto meno inquinanti, (che tra l’altro sembrerebbero lasciati a misure dei singoli ministeri), poco più si prevede infatti in finanziaria 2008 in questo senso.

E - se fosse applicato alla finanziaria l’approccio del bilancio ambientale - molto probabilmente si potrebbe concludere che il peso delle misure previste per ridurre le emissioni di Co2 è di vari ordini di grandezza più basso di quanto non programmato per incentivare al contempo infrastrutture quali strade e autostrade, che danno un contributo non certo leggero in tal senso.
Al trasporto pubblico locale ad esempio si destina un fondo di 500 milioni per il 2008, già di per sé esiguo, e di cui la metà (220 milioni) sono destinati “all’adeguamento dei trasferimenti alle Regioni per garantire l’attuale livello dei servizi” . E che serviranno ben poco a dare una spinta al miglioramento del servizio pubblico locale fondamentale per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Sicuramente assai più di un fondo di 50 milioni annui per la realizzazione di parchi e aree verde nelle città a maggiore crisi ambientale, per quanto anch’essi importanti ai fini della riqualificazione urbana.

Non va molto meglio per le autostrade del mare che vedono stanziati 77 milioni all’anno a partire dal 2008, per un totale di 231 milioni, quando per finanziare le opere previste con la Legge obiettivo (che tuttora rimane, nonostante l’impegno a cambiarla) si prevedono contributi di 100 milioni l’anno per i prossimi quindici anni.

Di positivo invece vanno sicuramente segnalati i 530 milioni di euro che nel 2008 e nel 2009 verranno stanziati per l´adozione di piani strategici nazionali e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico e per favorire forme di adattamento dei territori.

Riguardo poi agli incentivi ex Cip6 previsti per le fonti rinnovabili, con questa legge finanziaria si dovrebbe porre fine ad una querelle che va avanti da oltre un anno, ovvero da quando l’accordo per togliere questa forma di finanziamento ad impianti non ascrivibili a fonti di energia rinnovabile (quali gli inceneritori), aveva portato ad un emendamento da inserire nella finanziaria 2007, poi sparito per effetto (si dice) di un errore di trascrizione. La legge finanziaria 2008 stabilisce infatti che questi incentivi saranno concessi solo agli impianti realizzati ed operativi, mentre per quelli autorizzati ma non ancora in esercizio e per quelli in costruzione, la procedura di assegnazione viene rimandata al Ministero dello sviluppo economico che entro marzo prossimo dovrà esprimersi. Salvo modifiche ulteriori nell’iter di approvazione parlamentare.

Sul testo attualmente disponibile (che conta circa la metà dell’articolato) non si trova ancora niente, infine, riguardo alla sperimentazione prevista già a partire da questa finanziaria per la contabilità ambientale, in attesa della legge delega al governo per varare un disegno di legge in tal senso. Aspettiamo allora intanto di leggere il testo definitivo, con l’augurio che non si tratti solo di una bella intenzione, e di vedere cosa succederà con il passaggio dalle commissioni parlamentari. Certo sino ad ora è abbastanza improbabile poter parlare di una finanziaria verde.

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