[02/10/2007] Aria

Dai vivai italiani un milione di piante per Kyoto

LIVORNO. L’Associazione nazionale vivaisti esportatori (Anve) e Legambiente hanno iniziato una collaborazione che dovrebbe portare a piantare un milione di alberi per Kyoto, coinvolgendo la gran parte delle aziende vivaistiche italiane che aderiscono all’Anve, in particolar modo quelle che hanno sviluppato filiere vivaistiche con scelte produttive ecocompatibili e ogm free.

«Insieme ad Anve – spiega Rossella Muroni responsabile iniziative associative di Legambiente – vogliamo impegnarci in un obiettivo concreto e di lungo periodo che coinvolga l’intero settore vivaistico in iniziative coerenti rispetto all’applicazione del protocollo di Kyoto. Inoltre, la collaborazione con l’Anve rappresenta anche un’occasione per sensibilizzare i cittadini sull’importanza del ruolo degli alberi per la vita del pianeta e per la lotta ai cambiamenti climatici».

La prima occasione per lanciare questo obiettivo sarà la festa dell’albero che il 21 novembre, per il tredicesimo anno consecutivo, chiamerà ragazzi e adulti a mettere a dimora migliaia di piante. L’iniziativa sarà poi ripresa in occasione di “Cambio di Clima” e della “Settimana Amica del Clima” che, a metà febbraio, festeggia l’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.
L’accordo prevede che un milione di piante ornamentali resteranno per almeno cinque anni nei vivai contribuendo così ad assorbire la CO2 ed alla lotta ai cambiamenti climatici, una iniziativa che vuole essere anche un concreto contributo alla conservazione della biodiversità, scegliendo le specie vegetali a forte caratterizzazione territoriale.

«Siamo grati a Legambiente – ha detto Maurizio Lapponi, presidente dell’Anve - che ci permette di far conoscere al grande pubblico e ai cittadini uno degli aspetti più importanti della nostra professione. Il rispetto per l’ambiente è infatti un obiettivo imprescindibile per il nostro settore e per la società in generale. In virtù di questo accordo contiamo di indirizzarci sempre di più verso scelte di risparmio energetico, di risparmio delle risorse idriche e all’utilizzo di sostanze non inquinanti».

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