[02/10/2007] Acqua

La bonifica toscana: Consorzi inutili? Venite a conoscere cosa siamo e cosa facciamo

FIRENZE. Negli ultimi tempi i Consorzi di Bonifica ricevono sistematicamente attacchi a mezzo stampa, con l’intento di definirli enti inutili, costosi, cosa vecchia da buttare.
Le accuse arrivano puntuali da politici locali e regionali che spesso dimostrano di conoscere poco le attività e il ruolo della bonifica, considerandoli sommariamente enti all’insegna dello spreco, dell’inefficienza e del mal governo non riconoscendo così la loro utilità e attualità.

Il tenore delle accuse, la promessa di eliminare una tassa, sembrano più rivolte alla ricerca di un facile consenso dei cittadini, oggi delusi dalla politica, che alla preoccupazione sulla criticità, sul bisogno del territorio sia dal punto di vista della difesa idraulica che quello più in generale della difesa del suolo.

Gli ultimi giorni sono poi stati caratterizzati dalle improvvisazioni con valutazioni di sospensioni del rinnovo degli organi di alcuni Consorzi, giunti alla vigilia elettorale, richieste che si spingono fino ad invocare il commissariamento, violando regole e leggi: quanto richiesto è semplicemente incomprensibile.

La risposta della bonifica, va in un’altra direzione e vuole essere costruttiva. Pensate sia prioritario chiudere i Consorzi? Almeno venite a vedere cosa facciamo, come operiamo, a chi siamo utili. Chiediamo un confronto sereno, costruttivo e leale, senza preconcetti ne improvvisazioni. Riteniamo che ci sia bisogno di riforme che possano produrre maggiore efficienza e più trasparenza, snellimento della burocrazia, risparmio, invece di terrorizzare ogni giorno con proposte di chiusura, con epiteti quali, “spreconi”, “inutili”, “carrozzoni”, senza mai entrare nel merito dei problemi veri, dei bisogni del territorio toscano. Poniamo noi consorziati allora alcune domande ai signori che ogni giorno ci danno la pagella che noi con umiltà accettiamo, chi si occuperà di irrigazione, di regimazione acque, salubrità del suolo, gestione della falda, di servizio piena, di manutenzione delle opere idrauliche nei vari bacini anche fuori dai confini amministrativi di Comuni e Province, quali garanzie ci saranno per i consorziati, che ieri e oggi sono direttamente coinvolti, impegnati nel governo dei consorzi di bonifica toscani nella misura del 51% i consorziati saranno cacciati via dalle decisioni spetterà solo pagare?

L’invito rivolto a visitare i consorzi serve a farli conoscere meglio, capirne il lavoro e chi lavora nella bonifica, conoscerne i problemi. In questi mesi è stato scritto e detto tutto sui consorzi e sugli amministratori, ma nulla sui consorziati. I consorzi di bonifica meritano veramente tutta questa attenzione? I consorziati impegnati in tutti questi anni a vari livelli hanno costruito e gestito un grande patrimonio di opere idrauliche pubbliche non meritano niente! solo insulti e dileggio!, c’è invece bisogno della consapevolezza, della conoscenza che l’attività di bonifica deve continuare per sempre, oggi più di ieri, ciò in considerazione anche della forte impermeabilizzazione sull’intero territorio.

I consorzi di bonifica e irrigazione hanno aperto da tempo una profonda riflessione al loro interno, producendo in questi anni grandi risultati, gli accorpamenti già avvenuti di decine di consorzi idraulici, l’innovazione tecnologica, modernizzazione della bonifica, cercando inoltre di capire il cambiamento sociale ed economico della comunità, ma anche le vulnerabilità a cui ogni giorno i consorzi ed i loro tecnici sono chiamati a misurarsi e dare risposte (dalla crisi idrica a fini irrigui, all’uso delle acque reflue, al cambiamento del clima, e le sue ripercussioni sul sistema bonifica e ambiente, alla difesa e tutela della biodiversità. alla ricerca di modalità operative sempre più compatibili con l’ambiente, a ricercare sistemi e tecniche atti a contrastare e ridurre l’ingresso salino nelle falde di acque dolci), discussione ancora in atto nei consorzi toscani a formulare richieste alla Regione Toscana di revisione della Legge Regionale 5 maggio 34/94.

Trovo assai deludente e superficiale il dibattito apertosi sulla stampa, limitato solamente ad alcuni aspetti nella vita dei consorzi, aspetti che meritano attenzione e pure regole chiare e comportamenti uniformi da parte dei consorzi, tuttavia c’è bisogno di alzare il livello della discussione, fare una analisi significativa sui temi sopra richiamati, che sono ormai divenuti quotidiani nella attività quotidiana dei consorzi di bonifica e dei cittadini toscani, non affrontarli in termini adeguati e tempi rapidi significherà condannare il territorio della nostra regione e noi stessi ad imperdonabili ritardi.

*Presidente Unione Regionale per le bonifiche, l’irrigazione e l’ambiente della Toscana.

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