[03/10/2007] Comunicati

Il Parlamento Ue al lavoro su clima e nuova rivoluzione industriale

BRUXELLES. Questa è per il Parlamento europeo un’intensa settimana di discussione dei temi del cambiamento climatico: l‘1 e 2 ottobre si è iniziato con un incontro che ha impegnato più di 200 eurodeputati e deputati dei parlamenti nazionali in tre gruppi di lavoro: approccio nazionale al cambiamento climatico, energie rinnovabili e modernizzare del sistema degli alloggi. Oggi si tiene un´audizione pubblica sul riscaldamento globale e la desertificazione e giovedì gli eurodeputati affronteranno gli impegni dell’Ue per il dopo Kyoto.

Agli incontri hanno partecipato il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering, il suo collega portoghese Jaime Gama, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas e Francisco Nunes Correia, ministro portoghese per l´ambiente.

Il Parlamento europeo affronterà anche il problema di come rispondere alla che nel mondo colpisce direttamente oltre 250 milioni di persone e ne mette a rischio un altro miliardo. Le commissioni parlamentari sviluppo e cambiamento climatico discuteranno assieme ai rappresentanti di organizzazioni internazionali e responsabili africani dei modi migliori per rispondere a questa sfida.
Giovedì, la commissione temporanea sul cambiamento climatico preseduta Guido Sacconi, si riunirà per discutere delle proposte da fare alla tredicesima conferenza di Bali di dicembre dove si discuterà del dopo Kyoto 2012.

Venerdì, il Presidente Pöttering visiterà a Bruxelles a una casa completamente ristrutturata con energie rinnovabili, un esempio di come le nuove tecnologie possono contribuire a limitare e combattere il cambiamento climatico. Dal meeting sul climate ch’ange con Pöttering e Jaime Gama è emerso che «La finestra dell´occasione per affrontare il cambiamento climatico, sia nell’Ue che a livello internazionali, è ancora aperta, ma il tempo sta esaurendosi».

L´Ue é responsabile del 14% delle emissioni mondiali e «dovrebbe dare l’esempio – ha detto Hans-Gert Pöttering - Dobbiamo dimostrare che è possibile avere un elevato sviluppo economico e, allo stesso tempo, ridurre le emissioni di CO2», ma i cambiamenti necessari sono molti: «stiamo parlando di una nuova rivoluzione industriale». Poi, guardando a quel che accadrà a Bali, il presidente del Parlamento europeo ha sottolineato la necessità di assicurare «un impegno per un accordo completo e generale che includa gli Stati Uniti, la Cina e l´India. Altrimenti andremo avanti con molte difficoltà».

Stavros Dimas ha sottolineato la differenza tra il modello europeo e quello Usa di riduzione delle emissioni di gas serra: «il loro è modello un non obbligatorio di impegni, di “aspirational targets” target, che non garantisce nessuna soluzione reale al problema».
La sconfitta dell’idea che gli Stati Uniti ed altri paesi hanno per un “rilancio” del Protocollo di Kyoto, cioè di tenersene fuori se saranno vincolanti, «effettivamente sarà la chiave su cui punta dell´Ue al congresso di Bali – ha detto Dimas – Le proposte sulla cattura e lo stoccaggio di CO2 (Ccs) e una revisione dell’Emission Trading Scheme sarà al centro del pacchetto di proposte che la Commissione energia e cambiamento climatico proporrà a dicembre».

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