[03/10/2007] Aria

L’Icao respinge la proposta Ue di ridurre i gas serra degli aerei

BRUXELLES. La maggioranza degli aderenti alla International Civil Aviation Organization (Icao) ha respinto la proposta della Commissione europea per incoraggiare la riduzione delle emissioni di gas serra degli aerei. L’Icao, un’istituzione speciale dell’Onu che riunisce 188 Paesi, ha rigettato così l’idea dell’Unione Europea di includere il trasporto aereo nel sistema del commercio di quote di gas serra nel corso della sua trentaseiesima assemblea in corso a Montreal, in Canada. Secondo la International Civil Aviation Organization, i voli commerciali non rappresentano che il 2% del totale delle emissioni di CO2 e di qui al 2050, tenuto conto del ritmo di crescita della flotta aerea mondiale, arriveranno forse al 3%.

Un brutto colpo per la proposta Ue che aveva già dovuto scontare il parere negativo della International Air Transport Association (Iata) che raggruppa ben 260 compagnie aeree private che avevano detto no alla proposta della Commissione europea, approvata a giugno dai 27 ministri dei trasporti dei Paesi Ue, che vorrebbe includere il trasporto aereo nel sistema di commercio delle quote di emissioni praticato e sostenuto dall’Unione Europea.

Icao e Iata hanno così respinto l’approccio globale che l’Ue vorrebbe su tutte le possibili fonti di emissioni climalteranti e che parte da un dato fornito dall’Agenzia europea per l’ambiente: nell’Unione Europea le emissioni di gas serra sono aumentate del 96% dopo il 1997, mentre l’Ue, in ottemperanza agli obblighi del Protocollo di Kyoto, si è impegnata nel periodo 2008-2012 a ridurre le sue emissioni dell’8% rispetto al 1990 e del 20% entro il 2020.

C’è poi il problema che quel 2 - 3% a livello mondiale di emissioni di gas serra prodotti dagli aerei diventa una percentuale molto più alta se rapportata alla dimensione europea, dove i viaggi aerei sono diventati una cosa normale ed addirittura a basso costo con i voli low cost.

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