[04/10/2007] Comunicati

Pechino verso le Olimpiadi con lampadine, miniere abusive e targhe alterne

LIVORNO. Sembra che abbia funzionato la circolazione a targhe alterne sperimentata a Pechino ad agosto e che dovrebbe diventare la norma durante le Olimpiadi del 2008: secondo le autorità locali il blocco di un milione e 300 mila auto al giorno avrebbe permesso una riduzione di 5.815,2 tonnellate di emissioni inquinanti.

Ma il municipio di Pechino ha grattacapi ancora più grossi da risolvere per far gareggiare gli atleti in un ambiente almeno respirabile. Una circolare congiunta dell’ufficio municipale territorio e risorse naturali e di quello della sicurezza pubblica ha ordinato la chiusura immediata di mille piccole miniere di carbone intorno a Pechino, che operano praticamente tutte abusivamente, senza licenza di sfruttamento. Entro 15 giorni dovranno smantellare tutte le installazione e consegnare gli esplosivi.

Se i “proprietari” si atterranno alla circolare potranno usufruire di un condono penale totale o parziale e risparmiarsi il carcere, mentre chi estrae illegalmente più di 50mila tonnellate di carbone all’anno rischia almeno 10 anni di prigione. L’abusivismo sarà represso duramente anche con un premio che va da mille a diecimila yuan (da 132 a 320 dollari) a chi fornisce informazioni alla polizia.

Le piccole miniere di carbone sono vere e proprie trappole per gli operai sottopagati: i due terzi degli incidenti mortali nelle già pericolose miniere cinesi avvengono in queste strutture primitive. Nel 2006, in questi piccoli impianti, sono morti 3.431 lavoratori.

La Cina produce anche il 70% delle lampadine del mondo e ha finalmente deciso di sostituire tutte le lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti a basso consumo entro 10 anni. La Cina è ormai diventata il maggior produttore di gas serra ed ha bisogno di intervenire sull’intero mix energetico, anche sulle lampadine che costituiscono il 12% del totale del consumo elettrico, se vuole ridurre l’inquinamento.

Già nel 1996 il governo centrale aveva lanciato una campagna per adottare le lampadine a basso consumo nell’illuminazione pubblica ed in uffici e negozi, ma quasi dappertutto le lampade ad incandescenza sono ancora la quasi totalità perché, se è vero che le lampade a fluorescenza durano 10 volte di più, costano anche 4 volte di più, e in Cina sono considerate ancora un lusso da Paesi ricchi.

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