[08/10/2007] Energia

Sonia Ghandi: «I nemici del nucleare sono nemici della pace e dello sviluppo»...

LIVORNO. La polemica sull’accordo India-Usa sul nucleare civile si sta facendo sempre più aspra, tanto che è dovuta intervenire Sonia Ghandi (Nella foto), capo del partito del Congresso, che ha respinto la contrarietà espressa dalla sinistra indiana, che pure appoggia il governo di centro-sinistra, criticandola con severità e affermando addirittura, in un comizio a Jhajjar, 65 chilometri dalla capitale New Delhi, che «tali elementi (gli oppositori all’accordo n.d.r) non sono solo nemici del Congresso, ma anche nemici della pace e dello sviluppo. Noi dobbiamo alzare la mano per dar loro una risposta adeguata».

Le parole di Sonia Ghandi non piaceranno certamente ai due partiti comunisti e alle altre piccole formazioni di sinistra che permettono con il loro voto la sopravvivenza del governo, diretto proprio dal partito del Congresso, una sopravvivenza sempre più a rischio, dato che la sinistra ha detto che ritirerà il suo appoggio essenziale se il governo deciderà sulla strada dell’accordo con gli Usa.

Ma la Ghandi non sembra per niente intimorita ed usa già toni da campagna elettorale, solleticando gli umori nazionalisti da nuova potenza economica e militare: «Noi lavoriamo a tutti i livelli per soddisfare il bisogno di energia del popolo – dice rivolta ai sui elettori chiamati a raccolta – E’ per questo che l’accordo sul nucleare con gli Stati Uniti è stato proposto».

L’intento della Ghandi e del partito del Congresso è evidentemente quello di scaricare gli scomodi alleati comunisti, che pure amministrano importanti Stati dell’Unione indiana, ed andare ad una campagna elettorale in competizione con la destra nazionalista indù, che molto aveva puntato sul fatto di trasformare l’India in una potenza atomica militare e civile in contrapposizione con l’odiato Pakistan.

Ora la Ghandi cerca di strappare al sempre più odiato e pericolante presidente pakistano Musharaff anche il ruolo di alleato più sicuro per gli Stati Uniti d’America, sia come retrovia di pericolose polveriere mondiali, in particolar modo quella musulmana (Iran, Afghanista, Pakistan, Asia centrale) e come barriera all’espansione della Cina, con la quale l’India ha addirittura aperti ancora non pochi conflitti sull’attribuzione di territori frontalieri.

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