[09/10/2007] Comunicati

I Premi Nobel discutono le nuove strategie per la sostenibilità

LIVORNO. Quindici Premi Nobel e più di trenta noti scienziati partecipano al primo Interdisciplinary symposium for global sustainability che si tiene a Potsdam, in Germania, il 9 e 10 ottobre e che avrà come punto centrale la discussione di strategie per combattere il cambiamento climatico ed i suoi dannosi effetti ecologici e socio-economici. Alla fine del simposio verrà pubblicato il “memorandum de Potsdam” che ricapitolerà il contenuto della discussione e sarà inviato all’ United Nations Climate Summit che si terrà a Bali a dicembre.

Il simposio di Potsdam, intitolato “Global Sustainability - a Nobel Cause”, si tiene sotto il patrocinio del cancelliere della Germania Angela Merkel (Nella foto), che sta giocando un ruolo attivo a livello internazionale per giungere ad un accordo globale per contrastare il global warming. I principali oratori del simposio comprendono non solo Premi Nobel come Carlo Rubbia, Mario Molina, Wangari Maathai, Murray Gell-Mann e James Mirrlees, ma anche personalità note in tutto il mondo come Nicholas Stern, Rajenda Pachauri e Sunita Narain.

«Nel corso di questo secolo – spiegano gli organizzatori - il nostro pianeta sarà abitato da nove miliardi di persone che hanno diritto ad una vita degna, questo può essere ottenuto solo se avranno un accesso equo all’energia. Tuttavia, questo non è attualmente possibile a causa della limitata disponibilità ed alla irregolare distribuzione delle risorse dei combustibili fossili. In più, la dipendenza eccessiva da questo tipo di energia minaccia di destabilizzare l´equilibrio globale del clima».

Come possiamo essere sicuri che stiamo indirizzando il cambiamento nella giusta direzione? Che cosa deve essere fatto per aumentare il ruolo svolto dalle risorse di energia rinnovabile? Che cosa è necessario che accada per accelerare i processi innovativi e per realizzare un utilizzo migliore delle risorse esistenti? Come realizzare una distribuzione più giusta della ricchezza mondiale?

Sono le quattro difficili domande alle quali dovranno rispondere i Premi Nobel di fronte ad un cambiamento climatico che sta già minacciando il benessere di una parte significativa della popolazione mondiale. Un processo che può essere contrastato solo se la Comunità internazionale si accorda per mettere in campo nuove e più coerenti misure di mitigazione. «Un nuovo accordo globale di protezione del clima, che vada oltre la durata del ´estensione del Protocollo di Kyoto, che terminerà alla fine del 2012, sembra obbligatorio» dice il documento di presentazione dell’Interdisciplinary symposium for global sustainability. Il simposio è organizzato dal Potsdam-Institut für Klimafolgenforschung in collaborazione col Wwf e con il supporto del ministero federale tedesco per la formazione e la ricerca.

Ecco i Premi Nobel partecipanti:
Zhores Alferov (Premio Nobel per la fisica 2000), Russian Academy of Sciences & Foundation Alferov, Russia
Murray Gell-Mann (Premio Nobel per la fisica 1969), Santa Fe Institute
David Gross (Premio Nobel per la fisica 2004), University of California, Santa Barbara
Theodor Hänsch (Premio Nobel per la fisica 2005), Ludwig Maximilians University, Munich
Alan Heeger (Premio Nobel iper la chimica 2000), University of California, Santa Barbara
Antony Hewish (Premio Nobel per la fisica 1974), University of Cambridge
Klaus von Klitzing (Premio Nobel per la fisica 1985), Max Planck Institute for Solid State Research, Stuttgart
Walter Kohn (Premio Nobel per la chimica 1998), University of California, Santa Barbara
Wangari Muta Maathai (Premio Nobel per la pace 2004), Green Belt Movement
Rudolph Marcus (Premio Nobel per la chimica 1992), California Institute of Technology, Pasadena
Sir James Mirrlees (Premio Nobel per l’economia 1996), University of Cambridge and Chinese University, Hong Kong
Mario Molina (Premio Nobel per la chimica 1995), Massachusetts Institute of Technology
Carlo Rubbia (Premio Nobel per la fisica 1984), CERN, Ginevra
Amartya Sen (Premio Nobel in economia 1998), Harvard University
Sir John Sulston (Premio Nobel in fisiologia/ medicina 2002), Wellcome Trust Sanger Institute, Cambridge

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