[10/10/2007] Aria

Il tesoretto della Toscana? Per metà è fatto da Suv & affini

LIVORNO. Il «tesoretto» della Regione Toscana ammonta a 46.5 milioni di euro. E l’assessore Bertolucci ha spiegato ieri in commissione come questo extragettito fiscale sarà grossomodo speso: 25 milioni per la Sanità, 4.8 per l’Arpat, 2.5 per i danni da alluvioni, 3.2 (+6 per gli anni successivi) all’edilizia scolastica. Tutte scelte condivisibili che ricadono ampiamente sulla comunità: ma se dunque dal nostro punto di osservazione questa decisione della giunta, se sarà portata avanti fino in fondo, è cosa buona, non altrettanto si può dire guardando a quale sia la prima voce delle entrate: le tasse automobilistiche che ammontano a 22 milioni di euro. Quasi la metà del totale. Motivo? Il mercato dell’auto che si orienta sempre più verso cilindrate maggiori.

Dunque i toscani acquistano sempre più auto di maggiore cilindrata alla faccia di benzina a prezzi record, inquinamento dell’aria che non conosce soluzione di continuità, global warming sempre più evidente, morti sulle strade, diseconomie legate al traffico continuamente bloccato e via dicendo. Se questa è la risposta all’aumento delle tasse automobilistiche c’è dunque da stare poco allegri perché significa (con una buona dose di semplificazione) quanto nel concreto una mobilità più sostenibile stia a cuore al toscano medio.
Che poi magari sarà pronto a sparare a zero contro la giunta fiorentina indagata per non aver fatto abbastanza per contrastare lo smog.

Qualcuno potrà portare come argomento quello che in Toscana il trasporto pubblico non sia all’altezza ed è probabilmente una verità anche se ci sono differenze evidenti tra città e città. In questo senso non sarebbe certo sbagliato investire l’extragettito (o i futuri extragettiti) pure nel trasporto pubblico e ancor meglio sarebbe fare i bilanci delle società del trasporto pubblico calcolando quando beneficio apportino alle casse della Sanità in termini di minori malattie respiratorie, incidenti ecc.

Come abbiamo sottolineato più volte disincentivi ed incentivi finanziari (ecotasse e contributi orientati) sono le leve possibili ed esempi concreti di come la politica può “usare” il business, piegandolo verso l’obiettivo della sostenibilità dello sviluppo. E’ chiaro però che serva anche che la gente agisca concretamente per cambiare almeno un po’ i propri stili di vita e in questo senso la contraddizione “aumento delle tasse sulle cilindrate-aumento delle auto con cilindrate alte” – se si tratta di una sorta di guerra tra cittadino e amministrazione – sappiamo già chi la perderà di sicuro: tutti.

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