[10/10/2007] Parchi

Approvato il Piano del parco nazionale dell’Arcipelago toscano

PORTOFERRAIO (Livorno). Dopo 7 anni di bozze, proposte, richieste di modifiche e chiarimenti, finalmente il direttivo del parco nazionale dell’Arcipelago ha approvato il Piano del parco, cioè l’essenziale strumento di pianificazione del territorio dell’area protetta che prevede anche la zonazione in aree A, B, C e D con vari livelli di tutela, inoltre il Piano dell’Arcipelago prevede anche zone D speciali corrispondenti alle aree minerarie dimesse dell’Elba orientale.

Particolarmente soddisfatto il presidente del parco Mario Tozzi che ha definito il momento «storico» per l’approvazione di un Piano che nessuno era riuscito a portare a compimento. Il Piano del parco dell’Arcipelago toscano riprende in gran parte le proposte avanzate già nel 2000/2001 dall’allora presidente Giuseppe Tanelli e poi modificate durante la contestata gestione commissariale di Ruggero Barbetti che ha praticamente governato il Parco per 5 anni dopo che il presidente della regione Claudio Martini e l’allora ministro dell’ambiente Altero Matteoli non si erano trovati d’accordo proprio sulla sua candidatura a presidente dell’area protetta che comprende il 53% dell’isola d’Elba, il 70% di Capraia, il 40% dell’isola del Giglio e per intero le isole di Gorgona, Pianosa, Montecristo, Giannutri e una miriade di isolotti, ma anche il mare intorno a Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri che dovrebbe presto entrare a far parte della nuova Area marina protetta dell’Arcipelago toscano non appena verranno definite protezione a mare anche per tratti di costa dell’Elba e del Giglio.

Manca ora da approvare il Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale che è di competenza della Comunità del parco, l’organo che riunisce i comuni, le province, e la Comunità montana dell’area protetta, più la regione Toscana. Il direttivo del parco nazionale dell’Arcipelago toscano ha approvato anche il suo nuovo statuto e le misure per interventi per la riduzione di mufloni all’isola del Giglio, fino all’eradicazione dei circa venti ovini selvatici che dovrebbero essere presenti sull’isola.

Intanto il parco annuncia catture record dei cinghiali all’isola d’Elba, con oltre 700 animali che sono rimasti intrappolati nelle circa 40 gabbie poste nell’area protetta, e l’inizio degli abbattimenti selettivi di oltre 100 mufloni. I due grandi ungulati, introdotti in epoca recente all’Elba, sono diventati un grosso problema non solo per l’agricoltura, ma anche per la biodiversità dell’isola.

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