[12/10/2007] Comunicati

I giovani imprenditori si confrontano con energia e ambiente

LIVORNO. «L’incertezza che grava sul nostro domani deriva dalle azioni del passato, troppo spesso limitate ad un orizzonte temporale ravvicinato, caratterizzate da un uso incontrollato delle risorse naturali e da una incapacità sistematica di indirizzare lo sviluppo tecnologico».

A dirlo sono i giovani imprenditori di Confindustria che da alcuni mesi hanno creato il comitato Energia e ambiente, incaricato di produrre un proprio documento sul tema che è stato presentato ufficialmente al convegno annuale dei Giovani Industriali che si è tenuto lo scorso 5 e 6 ottobre a Capri.

I giovani imprenditori si dicono consci dell’esigenza «di una virata decisa delle politiche di investimento, di ricerca e di gestione del territorio per superare le criticità esistenti e non trovarsi a gestirle come emergenze in futuro, certi che esse possano rappresentare opportunità di crescita e di costruzione di valore per i cittadini, il sistema produttivo, l’ambiente».

Tale consapevolezza si fonda sui principi di responsabilità di impresa, in termini di equità sociale ed intergenerazionale, di prevenzione ed integrazione: «Questo documento – continuano - vuole essere un passo deciso verso un impegno ad accettare le sfide energetico-ambientali per la sostenibilità e la competitività del sistema economico, una spinta verso la capacità di pensare con fiducia al futuro, un contributo verso la creazione di una nuova cultura: un rapporto equilibrato con le risorse disponibili è una prerogativa essenziale per lo sviluppo consapevole, come qui inteso, e per i comportamenti virtuosi di tutti».

Tra gli estensori del documento anche la vicepresidente dei giovani imprenditori toscani Maria Camilla Masini (Nella foto), direttore delle relazioni esterne di Teseco, che è anche membro del gruppo ambiente energia e che ricorda che «lo sviluppo consapevole è legato anche a valorizzare l’innovazione, l’etica imprenditoriale, la qualità della vita e la salvaguardia dell’ecosistema».

«Per questi motivi – continua la Masini – è necessario darsi obiettivi di lungo periodo, dando priorità a ricerca e investimenti, ma soprattutto è necessario abbandonare la peggior strategia che è l’attesa: il risultato del non fare programmazione di lungo periodo infatti è quello di imbrigliare il sistema. La politica deve quindi agire incentivando gli investimenti anche privati in infrastrutture, ripensando anche a una nuova fiscalità».

Anche da parte delle imprese secondo il gruppo dei giovani imprenditori di Confindustria ci deve essere una maggiore attenzione ad indirizzare gli investimenti in un’ottica di efficienza e risparmio delle risorse: «anche da parte nostra servono più investimenti nell’ambiente e per l’ambiente, sforzi quindi legati alla ricerca e all’innovazione. Anche se in realtà molte imprese italiane sono da tempo impegnate nella riduzione degli sprechi sia di energia che di risorse.
Questo perché gli approvvigionamenti vengono da fuori Italia, e quindi è nel nostro Dna la cultura dell’utilizzo razionale, cercando di produrre la minor quantità possibile di scarti che altrimenti poi devono essere gestiti in modo corretto. Un esempio concreto è l’acqua, sono sempre di più i casi di riutilizzo delle acque reflue. E infatti nel nostro lavoro ci siamo concentrati molto su questo punto perché riteniamo che sia fondamentale individuare cicli industriali completi, dall’approvvigionamento alla produzione fino al riciclo o allo smaltimento finale».

Infine da parte del comitato per l’energia e l’ambiente si punterà a sviluppare la corretta informazione: «Per diffondere lo sviluppo consapevole è fondamentale riconoscere il ruolo centrale di una corretta e completa informazione in tema ambientale ed energetico – conclude il documento - Si devono investire risorse affinché essa sia gestita in modo competente, per combattere pregiudizi e evitare analisi affrettate. L’informazione, infatti, può rivelarsi un’arma strategica per responsabilizzare i cittadini-consumatori non soltanto sull’uso razionale delle risorse e sui comportamenti individuali, ma anche sulla necessità di procedere a nuovi investimenti per modernizzare il Paese. In questo modo, ad esempio, una costante campagna informativa istituzionale in tema di tecnologie più avanzate e ambientalmente compatibili per lo smaltimento dei rifiuti può facilitare il superamento dell’illusione di poter ricorrere esclusivamente alle discariche».

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