[22/08/2011] News

Stress test sul nucleare giapponese: verso il blocco di tutti e 54 i reattori per metterli a norma

Giganteschi tsunami ogni 1.000 anni sulla costa di Fukushima, l'ultimo 115 anni fa
La Tokyo Electric Power Company (Tepco), l'utility che gestisce l'agonia radioattiva della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ha annunciato che chiuderà entro agosto, per un controllo periodico, anche un reattore nella Prefettura di Niigata, nel Giappone centrale. Questo significa che il 74% dei reattori nucleari del Giappone saranno fuori servizio nel pieno del picco dei consumi elettrici e senza che questo abbia provocato il disastro energetico profetizzato da molti.

Infatti, con la chiusura temporanea del reattore nunero 7 della centrale di Kashiwazaki-Kariwa, 40 dei 54 reattori nucleari del Giappone saranno inattivi. 11 reattori dovrebbero terminare i controlli di routine entro questo mese, ma è poco probabile che le imprese nucleari potranno riavviarli subito, visto che devono prima effettuare i nuovi stress test "tipo Ue" voluti dal governo e poi ottenere le autorizzazioni delle prefetture e delle amministrazioni locali, molte delle quali sono sempre più apertamente anti-nucleari.

Altri 14 reattori dovranno subire i controlli di routine nella primavera del 2012 e se a nessuno verrà consentito di riprendere l'attività dopo gli stress test allora il nucleare giapponese avrà tutti e 54 i suoi reattori fuori servizio. Una prospettiva impensabile, fino al terremoto/tsunami dell'11 marzo, per quello che veniva presentato come il nucleare più sicuro del mondo.

A proposito di terremoto e tsunami, è venuto fuori che l'evento catastrofico dell'11 marzo non era affatto così imprevedibile.
Il network radio-televisivo giapponese Nhk dice oggi che «Un professore giapponese ha scoperto tracce storiche di tsunami , nella zona del disastro marzo. Sulla base delle sue scoperte, sospetta che grandi terremoti abbiano scosso la regione ogni 1000 anni».

Kazuomi Hirakawa dell'università di Hokkaido ha studiato strati geologici lungo la costa Sanriku, tra le prefetture di Iwate e Miyagi, tra le più coilpite dallo tsunami e dal fallout radioattivo di Fukushima Daiiochi, ed ha trovato che 5 strati lungo le coste della prefettura di Miyagi consistono in una massiccia quantità di pietre arrotondate, che si ritiene siano state portate da tsunami.

«Gli strati sono situati sopra uno strato di ceneri vulcaniche vecchio 5.400 anni - spiega la Nhk - e probabilmente si sono progressivamente formate fino ad oggi».
6 stati dello stesso tipo sono stati scoperti tipo nella prefettura di Iwate, e Hirakawa ritiene che «Il più recente sia stato prodotto da uno tsunami causato da un terremoto avvenuto solo 115 anni fa. Tracce di un enorme tsunami causato da quel che è conosciuto in Giappone come il terremoto Jogan, che ha colpito più di 1.000 anni fa, sono stati trovati nell'entroterra delle prefetture di Miyagi e Fukushima». Sulla base di queste scoperte, Hirakawa è convinto che tsunami di una dimensione come quello prodotto da terremoto del marzo 2011 accadano una volta ogni 1.000 anni, un battito di ciglia dal punto di vista del tempo geologico, ma anche dal puntio di vista di operazioni delicatissime legate al nucleare, tipo lo stoccaggio delle scorie per lunghissimi periodi o la stessa dismissione e "inertizzazione" di siti nucleari danneggiati come Fuikushima Daiichi".

Hirakawa, con spirito molto nipponico, ha detto che «Come scienziato studia i vecchi tsunami, mi rammarico del fatto di non essere stato all'altezza delle mie responsabilità di fronte al disastro», ma forse chi non è stato all'altezza, per ingordigia e noncuranza del pericolo, è stata soprattutto la lobby affaristico-politica del nucleare giapponese, che ha nascosto dati e incidenti e che dovrebbe finalmente leggersi con preoccupata cura il rapporto che Hirakawa si appresta a presentare all'Earthquake research committee del Giappone.

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