[23/11/2011] News

Norme europee pił forti per monitorare le emissioni di gas serra

Oggi la Commissione europea ha proposto una legislazione «Per rafforzare sensibilmente il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni di gas serra», in particolare per quanto riguarda l'adeguamento alle nuove prescrizioni del pacchetto Ue sul clima e alla legislazione sull'energia per il periodo 2013-2020. La Commissioone spiega che «Per sapere se l'UE e gli Stati membri sono sulla buona strada verso il conseguimento degli obiettivi di emissione e lo sviluppo di nuove strategie energiche per lottare contro i cambiamenti climatici, è fondamentale disporre di dati tempestivi e accurati sulle emissioni di gas a effetto serra».

Ue e i Stati membri collaborano già per monitorare e comunicare le emissioni di gas serra grazie alla decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, riguardante un meccanismo per monitorare le emissioni di gas serra nell'Ue e per attuare il protocollo di Kyoto. e redigono ogni anno gli inventari delle emissioni ,che vengono utilizzati per valutare i progressi per conseguire gli obiettivi di emissione stabiliti dal Protocollo di Kyoto. Raccolgono e pubblicano le informazioni sulle proiezioni di queste emissioni e sulle politiche e misure per la conseguente riduzione.

La Commissione evidenzia che «Le norme vigenti trovano ampio fondamento nelle prescrizioni derivanti dal Protocollo di Kyoto. Il nuovo regolamento proposto rafforza questo meccanismo di monitoraggio e comunicazione in linea con quanto prescritto dal pacchetto legislativo del 2009 su clima ed energia, che si dimostra più ambizioso di Kyoto poiché introduce una maggiore trasparenza nelle informazioni e nei dati forniti e mira a garantire la conformità agli impegni dell'UE per lottare contro il cambiamento climatico».

La revisione del meccanismo di monitoraggio riguarderà il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni da parte delle autorità nazionali e richiede l'approvazione del Consiglio e del Parlamento per essere convertita in legge. Una normativa d'attuazione distinta introduce disposizioni specifiche per le imprese sul monitoraggio e la comunicazione delle emissioni rilasciate dagli impianti inclusi nell'Emissions trading system dell'Ue (Eu Ets).

Gli obiettivi principali della revisione puntano a: Agevolare un ulteriore sviluppo dell'innovativo mix di politiche Ue sul clima per le affrontare le emissioni legate alle attività di utilizzo del territorio, variazione della destinazione d'uso del territorio e silvicoltura (land use, land use change and forestry - Lulucf), all'aviazione e ai trasporti marittimi fra gli altri settori, oltre a sostenere l'adattamento ai cambiamenti climatici; Aiutare l'Ue e gli Stati membri a registrare i progressi verso il conseguimento degli obiettivi di emissione per il periodo 2013-2020; Migliorare ulteriormente la qualità dei dati comunicati; Garantire che l'Ue e gli Stati membri adempiano gli attuali e futuri obblighi e impegni internazionali in materia di monitoraggio e comunicazione, tra i quali la comunicazione sul sostegno finanziario e tecnico fornito ai paesi in via di sviluppo nonché gli impegni derivanti dall'accordo di Copenhagen del 2009 e dagli accordi di Cancún del 2010; Istituire norme operative destinate agli Stati membri per comunicare il loro uso delle entrate generate dalla messa all'asta delle quote nel sistema UE di scambio delle quote di emissioni (UE ETS); gli Stati membri si sono impegnati a utilizzare almeno la metà delle entrate generate da tali aste per combattere i cambiamenti climatici nell'UE e nei paesi terzi.

La commissaria all'azione per il clima, la danese Connie Hedegaard, ha sottolineato che «Migliorando la trasparenza, il coordinamento e la qualità dei dati comunicati, la proposta di oggi contribuisce a verificare meglio i nostri progressi per conseguire gli obiettivi di emissione. Questa proposta aiuterà inoltre a monitorare e a comunicare le emissioni legate alle attività di land use, land use change and forestry, all'aviazione e ai trasporti marittimi, per citare solo alcuni settori. Speriamo che queste nuove norme servano da esempio anche nell'ambito dei negoziati internazionali sul clima e diventino un parametro di riferimento per la trasparenza dell'azione sul clima da parte dei Paesi sviluppati».

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