[01/02/2012] News

Proteggere l'ambiente marino dalle attivitą terrestri: la Dichiarazione di Manila

I delegate dei sessantacinque Paesi che hanno partecipato alla Global Conference on Land-Ocean Connections (Gloc),  organizzata a Manila dal Programma Onu per l'ambiente (Unep) e dal governo delle Filippine, si sono accordati per intensificare i loro sforzi per proteggere gli oceani del pianeta dalle attività condotte sulla terra ferma ed hanno sottolineato «Il ruolo centrale dell'ambiente marino nella transizione verso un'economia "low carbon", uso efficiente delle risorse e la green economy.

Il summit di quattro giorni ha riunito ministri dell'ambiente, scienziati, Ong, rappresentanti delle istituzioni finanziarie ed altre istituzioni ed organismi interessati, con l'obiettivo di proporre nuove politiche miranti a migliorare la gestione sostenibile degli oceani e delle zone costiere.

Gli impegni sottoscritti sono elencati nella "Dichiarazione di Manila" che impegna i firmatari a sviluppare politiche che puntino a ridurre e controllare le acque reflue, i rifiuti marini  e l'inquinamento derivante dai concimi. Questo porterebbe benefici economici per gli agricoltori, mentre mitigherebbe  impatti ambientali negativi, come  la proliferazione delle alghe causato dal dilavamento di origine agricola.

L'accordo di Manila contiene 16 disposizioni che si basano sulle misure da prendere entro il 2016 a livello internazionale, regionale e locale. In particolare, il documento chiede ai Paesi firmatari di elaborare «Direttive e politiche per l'utilizzo sostenibile degli elementi nutritive, al fine di migliorare l'efficienza dei fertilizzanti, quali l'azoto ed il fosforo».

La Dichiarazione chiede anche un'azione concertata per ridurre la vulnerabilità delle comunità costiere di fronte al cambiamento climatico e per contrastare la perdita di biodiversità, gli inquinanti organici persistenti e l'acidificazione degli oceani prodotti delle attività antropiche. I firmatari della Dichiarazione di Manila hanno evidenziato «L'importanza della salute degli oceani e delle coste nel supportare i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare, soprattutto in piccoli Stati insulari».

La direttrice aggiunta dell'Unep, Amina Mohamed, ha spiegato che «La Dichiarazione di Manila indica  una nuova strada da seguire per tutti noi. La Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio+20) a giugno è un'eccellente  occasione per  presentare la Dichiarazione di Manila  al grande pubblico e per lanciare delle misure per ridurre l'impatto delle attività terrestri sull'ambiente marino».

Le raccomandazioni della Dichiarazione di Manila favoriscono l'attuazione del Global Programme of Action for the Protection of the Marine Environment (Gpa) dell'Unep, l'unica iniziativa globale che si occupa  direttamente la connessione tra gli ecosistemi terrestri, dolceacquicoli, costieri e marini, i cui obiettivi principali riguardano le minacce alla salute, alla produttività ed alla biodiversità dell'ambiente marino e costiero che derivano dalle attività umane terrestri.

Il segretario del dipartimento ambiente e risorse naturali delle Filippine, Ramon JP Paje, ha sottolineato: «Credo fermamente che quel che è accaduto in questi quattro giorni a sia un enorme passo avanti verso il miglioramento del nostro ambiente costiero e marino, La Dichiarazione di Manila ci fornirà indicazioni sulla nostra strada verso lo sviluppo del nostro ambiente costiero e marino all'interno del prisma della green economy».

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