[14/02/2012] News

Un elefante per l'Australia?

David Bowman (Nella foto) ne è cosciente. La sua idea può sembrare bizzarra. Ma è l'unica, a suo dire, che può risolvere i due principali problemi ecologici con cui si cimenta ogni giorno l'isola continente, l'Australia.

Bowman è docente di biologia dei cambiamenti ecologici presso la Scuola di Scienza delle Piante della University of Tasmania, in Australia appunto. I due problemi ecologici con cui il suo immenso paese si cimenta sono da un lato gli incendi e dall'altro l'invasione indesiderata di specie animali e vegetali aliene. Per cercare di risolvere questi due problemi sono state provate molte soluzioni. Inutilmente. E allora non c'è che un'ultima possibilità, la più bizzarra in apparenza. Introdurre in Australia una nuova specie aliena: gli elefanti.

Il ragionamento di Bowman, affidato nei giorni scorsi alle pagine della rivista scientifica Nature, è, più o meno, questo. L'arrivo in Australia di Homo sapiens, circa 50.000 anni fa (eh sì, i nostri simili usciti dall'Africa sono arrivati prima in Oceania che in Europa) è coinciso con l'estinzione della megafauna presente sull'isola: marsupiali giganti, rettili e uccelli. I motivi non sono chiari. Non sappiamo se causa dell'estinzione sia stato l'uomo e/o altro. Ma una cosa è certa: da allora in Australia è in atto un continuo riassestamento degli ecosistemi che ancora non hanno trovato un loro equilibrio.

Nell'ambito di questo continuo cambiamento, il continente è esposto ai due problemi di cui sopra. Lo scorso anno è bruciato il 5% dell'intero continente. Mentre una serie di specie aliene si diffondono inarrestabili sul territorio: maiali, goats, mucche, cavalli, scimmie, cammelli, donkeys, bufali buffalo and deer. Tra i pericolosi e incontrastati alieni non ci sono solo gli animali. Le piante grasse non sono affatto da meno in quanto a invasività.

Il controllo di queste invasioni è tanto costoso quanto velleitario. A volte è persino bizzarro. I bufali, per esempio, sono spesso targati con un radio collare, seguiti in elicottero e poi abbattuti dall'alto durante la stagione della caccia. Il motivo di tanta frustrazione risale, appunto, a 50.000 anni fa e alla scomparsa della megafauna. E allora, propone Bowman, il modo per ristabilire un equilibrio in maniera non velleitaria è ristabilire la corretta catena del cibo. Introducendo la megafauna. Quella antica è scomparsa per sempre. Ma la moderna ...

Portiamo in Australia grandi carnivori, come quel grosso e vorace lucertolone che è il drago di Komodo. E smettiamo di dare la caccia ai dingo, i terribili cani ridiventati lupo. Certo, questi carnivori potrebbero costituire una minaccia per l'uomo. Ma potrebbero essere a loro volta controllati consentendo agli Aborigeni che lo vogliono di riprendere le antiche tradizioni di cacciatori.

Infine introduciamo anche i grandi erbivori. Gli elefanti, per esempio, che mangiano quell'erba secca che s'incendia facilmente e divorano le piante grasse altrimenti inarrestabili. O anche i rinoceronti. Gli unici in grado di contenere l'invasione di un'erba aliena, la gamba, proveniente dall'Africa, facilmente infiammabile ma troppo grande per essere divorata dagli erbivori australiani.

Certo, portare elefanti, rinoceronti, draghi di Komodo e animali di grossa taglia in Australia può sembrare un'idea davvero bizzarra, riconosce David Bowman. Certo l'ingegneria ecologica ha molti limiti: prima di tutto la difficoltà di prevedere gli effetti sul campo di un progetto. Ma chi ha un'altra ricetta per frenare l'avanzata del fuoco, delle piante grasse e dei maiali australiani si faccia avanti.

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