[07/06/2012] News

Certificazione e acquisto consapevole e sostenibile dei prodotti ittici: le proposte di FOS

Il tema della gestione sostenibile degli oceani sarà in agenda  a Rio de Janeiro dove è in programma tra pochi giorni il summit mondiale sull'ambiente (Rio+20). Gli oceani coprono tre quarti della superficie terrestre e raccolgono il 97% di tutta l'acqua a disposizione sul pianeta. Le acque degli oceani assorbono il 30% dell'anidride carbonica prodotta dall'uomo, limitando gli effetti del riscaldamento globale e ospitano oltre 200.000 specie viventi identificate, ma oggi molte di queste sono a rischio estinzione, e la biodiversità è gravemente minacciata.

L'oceano è la maggior riserva di proteine esistente al mondo e  per oltre due miliardi e mezzo di persone il mare rappresenta la fonte principale di cibo.

L'industria ittica occupa circa 200 milioni di persone, ma purtroppo il 40% della risorsa marina è in grave pericolo a causa di un'attività umana dissennata, dovuta a inquinamento, pesca indiscriminata, degradamento delle zone costiere informano dalle Nazioni Unite.

Gli scienziati mettono in guardia da una prospettiva di impoverimento senza ritorno «ma la situazione può cambiare e tutti possono contribuire a migliorare le cose, cominciando dall'acquisto consapevole dei prodotti ittici» hanno dichiarato da Friend of the Sea (FOS) un' associazione non profit internazionale, con sede in Italia, che svolge attività di certificazione per i prodotti da pesca ed acquacoltura sostenibile.

L'impegno dell'associazione è indirizzato verso due obiettivi: da una parte motivare l'industria ad adottare metodi di pesca sostenibili e a generare prodotti che permettano di utilizzare le risorse dell'ambiente acquatico preservandone gli equilibri; dall'altra intende sensibilizzare il consumatore fornendogli gli strumenti per poter agire in maniera consapevole. In base all'esperienza acquisita nell'Earth Island Institute (organizzazione internazionale che ha progettato Dolphin-Safe, campagna sulla pesca sostenibile del tonno), Paolo Bray direttore per l'Europa di questa organizzazione, ha lanciato Friend of the Sea, uno schema di certificazione che garantisce sia i prodotti della pesca che quelli dell'acquacoltura, entrambi identificati dal medesimo logo.

«Auspichiamo che il consumatore si affidi sempre più alla certificazione Friend of the Sea al momento dell'acquisto- ha dichiarato Bray- le aziende produttrici italiane ed estere sarebbero a maggior ragione più attente nel selezionare i fornitori in base alle garanzie di sostenibilità e i cittadini contribuirebbero attivamente a salvaguardare l'ambiente marino». Per quanto riguarda i principali requisiti di certificazione, per i prodotti da acquacoltura vengono indagati: la qualità delle acque; viene accertato il non utilizzo di Ogm ed ormoni della crescita; viene valutata la gestione dei rifiuti e l'impatto dei mangimi. L'auditor analizza inoltre l'impatto del sito produttivo sugli habitat critici (mangrovie, zone umide, ecc). Invece per la certificazione di prodotti della pesca, questi devono provenire da stock/popolazioni non sovrasfruttate (la valutazione si basa su indicazioni della Fao e degli organismi competenti) ed essere pescati con metodi selettivi che comportano basso livello di prese accidentali e di scarti, e inoltre non devono danneggiare il fondale. Le aziende produttrici vengono sottoposte ad audit (da enti di certificazione internazionale indipendenti) anche in termini di responsabilità sociale nei confronti dei propri operatori e dei dipendenti degli impianti di trasformazione e viene valutato anche l'aspetto "efficienza energetica".

Sono oltre 250 aziende le di produzione e distribuzione in 50 Paesi nel mondo che si sono rivolte a FOS per la valutazione della sostenibilità dei loro prodotti. Il 40% circa delle produzioni e degli stock sottoposti a valutazione non ha passato il test e, ad oggi, sono disponibili sui mercati internazionali oltre 70 specie diverse con il bollino Friend of the Sea. Tra le aziende di livello internazionale con prodotti certificati: Omega Protein, Marine Harvest, Norway Prawns, Calvo, Frinsa, Toralla, Gomes da Costa, Seacold, Clean Seas, Raptis.

Per quanto riguarda i produttori italiani che hanno superati il "vaglio" di FOS: Agroittica Lombarda (principale produttore mondiale di caviale da storione allevato); Astro (trote del Trentino); Caviale Srl (Caviale); Delicius (acciughe); COAM (marchio Scandia, salmone); Fjord (salmone da Scozia e Norvegia); Generale Conserve (marchio As do Mar di tonno e sgombro); L'Isola d'oro (acciughe); Panapesca (vongole e surgelati vari); Rizzoli Emanuelli (sgombro e sardine); Società Agricola Sterpo (trote). Anche la grande distribuzione da tempo, informano da FOS, sta richiedendo gli audit Friend of the Sea per i propri prodotti private-label. In Italia Coop, Conad ed Esselunga, all'estero Al Campo (Gruppo Auchan), Aldi, Dia (Gruppo Carrefour), Lidl, Metro, Waitrose,  Cold Storage e Great Food Hall a Singapore e in Cina.

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