[11/07/2012] News

Russia: le associazioni ambientaliste e per i diritti umani dovranno registrarsi come “agenti stranieri”

Il 29 giugno la Duma, il Parlamento russo, ha approvato in prima lettura, con 323  voti a favore sui 450 deputati, una nuova legge che costringerebbe Organizzazioni non governative che operano nel Paese e che ricevono finanziamenti esteri (moltissime) a registrarsi  come "agenti stranieri" impegnate in attività politiche, un ritorno a terminologie da Guerra fredda che puzza di violazioni dei diritti umani, associativi e politici in Russia. E' probabile che Russia Unita, il partito del presidente Vladimir Putin e del premier Dimitri Medvedev che ha proposto la legge, punti a regolare preventivamente i conti con le Ong che spesso sono l'ossatura delle più grandi proteste contro l'oligarchia putiniana da quando ha preso il potere nel 2000.

Le associazioni denunciano che la legge è in contrasto con la Costituzione russa. Alexander Nikitin, presidente dell' Environmental right's center dell'associazione ambientalista norvegese/russa Bellona si chiede: «Se ci opponiamo ad un'iniziativa del ministero dell'ambiente ... o alla politica nucleare, è una attività politica? Naturalmente, non siamo in competizione per il potere. Le attività di Bellona in Russia sono del tutto apolitiche». Nikitin è preoccupato perché con la nuova legge verrà definito "agente esterno" e perché di persecuzioni politiche ne sa qualcosa: è un ex ufficiale dei sottomarini ed ex ispettore della sicurezza nucleare e nel 1996 è stato incarcerato con l'accusa di spionaggio per aver contribuito ad un rapporto di Bellona sulla sicurezza nucleare della Flotta del Nord russa. E' stato poi assolto dal Presidium della Corte suprema russa, è l'unico cittadino russo che fino ad ora è riuscito a battere in tribunale il famigerato Servizio di sicurezza federale (Fsb), l'erede del Kgb».

Le Ong russe sono preoccupate anche per la vaghezza del testo del disegno di legge, che lascia così ampia libertà per reprimere ogni tipo di discorso critico contro il  governo. Se la legge verrà definitivamente approvata, associazioni come Wwf, Greenpeace, Ecodefence, Bellona e quelle legate alle organizzazioni internazionali dei diritti umani  saranno costrette a mettere sui loro siti internet e pubblicazioni la scritta '"agente straniero" ed a pubblicare una rapporto biennale delle loro attività ed a subire una verifica annuale.

L'ideatore della legge, il vicepresidente di Russia Unita Alexander Sidyakin, ha detto di aver  semplicemente riproposto il  modello del Foreign Agent Registration Act  Usa del 1938 che obbligava le Ong finanziate dagli stranieri a divulgare le loro attività. Peccato che quella legge fosse stata pensata contro le infiltrazioni naziste e che poi sia servita come base per l'isteria maccartista "anti-comunista". Oggi gli Usa non chiedono alle Ong "straniere" di divulgare le loro attività finanziarie. Come ha spiegato al The Moscow Times Dmitry Shabelnikov, direttore dell'ufficio di Mosca del Global Network for Public Interest Law, «Il paragone con la legge Usa è fuorviante. La legislazione degli Stati Uniti regola un gruppo molto ristretto di soggetti che agiscono su richiesta, ordine o sotto la direzione di uno Stato o entità stranieri», invece la legge russa classifica le Ong come "agenti stranieri" per un tempo indefinito, basta che ricevano finanziamenti da qualsiasi fonte estera, senza nemmeno specificare se deve essere il loro principale finanziatore. «Secondo la legge russa, non importa come e per quali scopi il denaro è  sia ricevuto e venga speso», sottolinea Shabelnikov.

In realtà quelli che i Russia verrebbero definiti "agenti stranieri", secondo il sito web del Dipartimento di giustizia Usa non sono affatto associazioni ambientaliste o per i diritti umani ma per lo più enti del turismo, studi legali e di pubbliche relazioni. Per esempio gli "agenti" russi negli Usa sono lo studio legale Endeavor, finanziato dal miliardario del settore minerario Oleg Deripaska e dal ministro degli esteri Sergei Lavrov in  poersona, oppure la Ketchum, una società di pubbliche relazioni finanziata da Gazprom Export la branca del monopolista statale del gas russo che si occupa di esportazioni.

E' chiaro che Putin vuole che le Ong che operano in  Russia siano  definite "agenti stranieri" per intimidirle e metterle in cattiva luce davanti all'opinione pubblica come "agenti" dell'Occidente. Come ha detto  qualche giorno  fa a Ria Novosti Mikhail Fedotov, presidente del Presidential human rights council, «la legge contraddice la Costituzione della Federazione russa, che prevede la diversità politica e garantisce ad ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla gestione degli affari di Stato» e Shabelnikov aggiunge: «Inoltre, "attività politiche" non è un termine giuridicamente definito, che lascia il disegno di legge ulteriormente aperto ad un'interpretazione estensiva». Sidyakin ha risposto dalla radio Ekho Moskvy  che per "attività politiche" si intendono «Raduni, marce e picchetti», quindi praticamente ogni attività pubblica delle Ong.

La preoccupazione per questa nuova svolta autoritaria in Russia è grande: Lyudmila Alexeyava del Gruppo di Helsinki ha chiesto per i firmatari del disegno di legge sanzioni come quelle applicate agli iraniani: divieto di   viaggiare all'estero e congelamento dei loro beni nei conti bancari esteri. Per vanificare questa proposta, tutti i 237 membri di Russia Unita si sono  dichiarati coautori del disegno di legge.

Però l' Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Ocse) il primo luglio nel suo rapporto sui diritti umani ha rimproverato Mosca per il  suo atteggiamento sui diritti umani e ha esortato i governi dei suoi 56 Paesi a negare i visti ed a  congelare i beni dei cittadini russi legati alla morte dell'attivista ed avvocato Sergei Magnitskij che, prima di essere arrestato,  aveva denunciato enormi frodi fiscali da parte di da funzionari russi. E' stato  torturato e ammazzato brutalmente dalla polizia il  giorno prima dello scadere dell'anno di carcerazione preventiva.

Le Ong hanno detto che pubblicheranno su Internet l'elenco dei deputati che voteranno per l'adozione definitiva della legge ed hanno rivolto un appello a Putin perché metta il veto. Ma Nikitin è convinto che l'applicazione del Magnitsky Act Usa contro gli assassini del dissidente e delle sanzioni minacciate dall'Ocse potrebbe gettare nel panico i ricchi deputati di Russia Unita: «Queste persone hanno conti bancari esteri, case in Paesi stranieri e mandano  i figli in scuole straniere. Qualcosa del genere del Magnitskij Act potrebbe imporre limitazioni a  queste loro possibilità».

Intanto 40 Ong russe hanno firmato una dichiarazione comune che chiede di riscrivere completamente la legge che minaccia «associazioni ambientaliste, umanitarie, caritatevoli, dei diritti umani ed altre attività socialmente orientate, organizzazioni non commerciali estremamente diverse che operano nell'interesse della Russia e dei suoi cittadini (...) La bozza attuale del disegno di legge proposto inganna i cittadini russi e crea l'immagine di un nemico di fronte ad organizzazioni non commerciali. Molti di loro hanno dedicato grande attenzione alla trasparenza delle loro attività e non ne fanno un segreto, i rendiconti delle loro fonti di finanziamento e delle spese si possono trovare sui siti delle Ong e del ministero della giustizia della Federazione Russa, dove si ogni anno vengono resi noti  in conformità con la legislazione. Le richieste insostenibili sulla contabilità e le sanzioni esorbitanti per qualsiasi tipo  di violazione si riveleranno essere una prova schiacciante per le piccole organizzazioni regionali che sono lontane dalla politica, ma che rientrano nella competenza del disegno di legge in esame. Se il disegno di legge verrà adottare, università, scuole, musei e molte altre organizzazioni dovranno autodenunciarsi come "agenti stranieri". Tale approccio testimonia la bassa qualità giuridica del disegno di legge e la sua applicazione crea un ambiente per la sua applicazione discrezionale e per la corruzione. Noi insistiamo sulla necessità di una revisione completa di un  disegno di legge basato esclusivamente sul tema di "organizzare il necessario monitoraggio sociale del lavoro delle organizzazioni non commerciali che svolgono attività politiche sul territorio della Federazione Russa e finanziate da fonti straniere." Riteniamo inammissibile l'adozione frettolosa del progetto di legge senza discussione e controllo da parte dell'opinione pubblica».

 

 

Torna all'archivio