[19/07/2012] News

I pulcini di berte maggiori avvelenati dalla plastica portata dai genitori

L'inquinamento marino sarebbe all'origine dei problemi dei nidiacei

Airam Rodríguez, Beneharo Rodríguez e María Nazaret Carrasco, del  Dipartimento di ecologia volutiva della Estación Biológica de Doñana e delle Isole Canarie, scrivono su Marine Pollution Bulletin che  l'inquinamento marino sta colpendo anche in un altro modo le berte maggiori (Calonectris diomedea). La plastiche si era già dimostrata un problema per molte specie di berte in tutto il mondo, colpirebbe direttamente anche i nidiacei.

Lo studio "High prevalence of parental delivery of plastic debris in Cory's shearwaters (Calonectris diomedea)" sottolinea che «l'ingestione di plastica da parte dei procellariiformi adulti è stata ampiamente registrata, ma pochi studi hanno valutato il trasferimento intergenerazionale». I ricercatori hanno analizzato la presenza di particelle di plastica e le loro caratteristiche, nel contenuto intestinale di pulcini morti di berta maggiore bloccati dall'inquinamento luminoso nelle Isole Canarie, e venuto fuori  un  dato impressionante: «L'83% degli uccelli sono stati colpiti, contenendo in media 8,0 pezzi di plastica per volatile. Il peso medio della plastica per uccello era basso (2,97 ± 3,97 mg) rispetto ad altre specie di petrelli. Non abbiamo trovato  relazioni tra i carichi di plastica e la condizione fisica o gli effetti le dimensioni del corpo, ma gli effetti negativi potrebbero essere nascosto o ritardati». 

Quindi i genitori, dopo i loro lunghi viaggi verso i siti di alimentazione, trasportano nei cunicoli dove sono nascosti i piccoli di berte cibo mischiato a frammenti di plastica, "avvelenando" così i pulcini. Un fenomeno preoccupante anche perché rivela quanto ormai sia diffuso l'inquinamento da microplastica nel Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico    

I ricercatori spagnoli propongono di utilizzare i pulcini bloccati dall'inquinamento luminoso per effettuare studi più precisi «Per comprendere i potenziali costi nascosti dell'ingestione di plastica e per monitorare a lungo termine i detriti marini e sviluppare attività di gestione per il controllo dell'inquinamento nell'ambiente marino».

 

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