[22/02/2013] News

Onu, dai "saperi tradizionali" un alleato per sconfiggere la fame nel mondo

La quinoa, coltivata nelle Ande da oltre 5000 anni, secondo la Fao ha un importante ruolo nel combattere fame e malnutrizione

È uno pseudocereale originariamente coltivato in altura, e può aiutare a sconfiggere la fame nel mondo: si tratta della quinoa, coltivata nelle Ande da oltre 5000 anni, che secondo la Fao può avere un importante ruolo nel combattere fame, malnutrizione e povertà. Per questo l'Onu ha definito il 2013 l'Anno internazionale della quinoa.

 «Oggi siamo qui per arruolare un nuovo alleato nella lotta contro fame ed insicurezza alimentare, la quinoa», ha dichiarato il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, facendo riferimento all'adattabilità ed alle caratteristiche nutrizionali di questa pianta. Infatti la quinoa pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae (come gli spinaci) è la sola pianta alimentare che contiene tutti gli amminoacidi essenziali, micronutrienti e vitamine, e che ha la capacità di adattarsi a climi e ambienti ecologici differenti. E' resistente alla siccità, può crescere in terreni poveri e con alto tasso di salinità, può essere coltivata ad un'altitudine di quattromila metri come a livello del mare, con escursioni di temperature da -8 a 38 gradi.

«In Kenya e in Mali la sua coltivazione sta mostrando alte rese- ha aggiunto da Silva-  studi preliminari della Fao mostrano che la quinoa potrebbe essere coltivata anche sull'Himalaya, nelle pianure del nord dell'India, nel Sahel, nello Yemen ed in altre regioni aride del mondo». Si comprende quindi come questa pianta di fronte alla sfida di aumentare la produzione di cibo di qualità per una popolazione in continua crescita, in condizioni di cambiamento climatico, possa rappresentare una fonte di cibo alternativa per quei paesi che soffrono d'insicurezza alimentare. «Questo straordinario cereale è stato un punto di riferimento culturale e un alimento base nella dieta di milioni di persone in tutte le Ande per migliaia di anni- ha ricordato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon- Adesso è venuto il momento di dare alla quinoa il riconoscimento  mondiale che si merita». La quinoa definita dagli Inca "madre di tutti i semi", è prodotta attualmente dai piccoli contadini, altro aspetto molto importante nella sfida lanciata dall'Onu. «Questa coltura può essere decisiva nel far incrementare i redditi,  un elemento chiave della Sfida Fame Zero- ha aggiunto Ban Ki-Moon- molti paesi in Sudamerica stanno facendo grandi passi avanti verso il raggiungimento dell'Obiettivo di Sviluppo del Millennio di dimezzare la fame, non solo aumentando la produzione, ma anche riducendo la povertà e aumentando l'accesso ad alimenti nutritivi come la quinoa».

Gli utilizzi di questa pianta a fini alimentari sono vari.  I semi vengono tostati e poi macinati in farina per fare il pane.  Può anche essere cucinata, aggiunta alle zuppe, usata come cereale, come pasta e perfino fatta fermentare per fare la birra, o chica, la bevanda tradizionale delle Ande. Attualmente la quinoa è utilizzata anche nell'industria farmaceutica e la sua coltivazione si estende oltre che in Bolivia, Perù, Ecuador, Cile, Colombia ed Argentina, anche negli Stati Uniti, in Canada, in Francia, nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca, in Italia, in Kenya ed in India.

Promuovere la quinoa è parte di una più ampia strategia della Fao a sostegno delle coltivazioni tradizionali spesso dimenticate, come un mezzo per combattere la fame e promuovere un'alimentazione salutare.  «L'Anno Internazionale della quinoa servirà non solo a stimolare lo sviluppo di questa coltivazione in tutto il mondo, ma anche a riconoscere che le sfide del mondo moderno possono essere affrontate facendo ricorso al sapere dei nostri antenati e dei piccoli coltivatori che attualmente ne sono i principali produttori», ha concluso Graziano da Silva. 

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