[27/02/2013] News

Al via progetto mondiale dell'Interpol contro la pesca illegale

L'Interpol ha annunciato ieri l'avvio di un "Project Scale" mondiale contro la pesca illegale che ogni anno causa perdite finanziare valutabili in circa 23 miliardi di dollari, sottolineando che «La pesca illecita e la sovra-pesca danneggiano le riserve alieutiche e la biodiversità e possono anche mettere in pericolo la sicurezza alimentare e destabilizzare le regioni costiere vulnerabili».

Il Project Scale, finanziato dal ministero degli esteri della Norvegia, dall'Agenzia norvegese per la cooperazione allo sviluppo (Norad) e  da The Pew Charitable Trusts, è stato presentato a Lione, in Francia, dove l'Interpol ha la sua sede principale, durante  la International fisheries enforcement conference e punta a far riconoscere la pesca illecita come crimine transnazionale collegato ad altre forme gravi di criminalità come la corruzione, il riciclaggio di denaro, la frode ed il traffico di esseri umani e di droga, a coordinare le operazioni di contrasto a queste attività criminali e ad armonizzare gli sforzi nazionali e regionali che mirano ad applicare le leggi in materia.

Secondo il direttore esecutivo dei Police Services dell'Interpol, Jean-Michel Louboutin «Il Project Scale vuole chiudere la rete sui criminali che sfruttano le risorse naturali del mondo. Un network globale dell'Interpol e delle banche dati significa che le informazioni sui reati della pesca possono essere scambiate ed utilizzate in tempo reale, fornendo così una formazione di vitale importanza per garantire che i funzionari in prima linea abbiano le conoscenze e le competenze di cui hanno bisogno. La lotta alla criminalità transnazionale non può avvenire senza supporto e partnership e Project Scale  vedrà l'Interpol al lavoro con  tutti i soggetti interessati: le forze dell'ordine, le organizzazioni non governative e il settore privato, per fornire una risposta unitaria e collettiva alla pesca criminale».

Project Scale raccoglierà ed analizzerà informazioni e intelligence su tutti i tipi di criminalità legati alla pesca illegale, comprese l'evasione delle tasse e doganale e sarà supportata dalla creazione di un  Fisheries crime working group e da task forces nazionali per la sicurezza ambientale

Intervenendo davanti ai 200 delegati di 63 Paesi che hanno partecipato alla conferenza di Lione, l'ex presidente del Costa Rica, José María Figueres, attuale presidente della Global Ocean Commission,ha evidenziato la necessità di una maggiore governance nel settore della pesca illegale: «Il Project Scale guidato dall'Interpol un meraviglioso passo avanti nel ridurre e, auspicabilmente, fermare la pesca illegale con l'adozione di un approccio globale al problema. La pesca illegale è un problema per il quale esistono da lungo tempo soluzioni scientifiche e pratiche, ma per il quale dobbiamo sviluppare la volontà politica».

Secondo Arne Benjaminsen, segretario generale del ministero norvegese per la pesca e gli affari costiere, «Project Scale è un'iniziativa unica e, considerando i legami criminali transnazionali della pesca illegale, sono convinto della necessità che l'Interpol sia coinvolta in questo problema globale. Questa è la prima volta nella storia che i crimini transnazionali nel settore della pesca vengono discussi a livello mondiale e sottolinea la necessità di una cooperazione globale per investigare sugli aspetti penali legati alla pesca illegale».

Il vicepresidente esecutivo del Pew Charitable Trusts, Josh Reichert, ha ricordato che «Preservare i mari dalla pesca illegale è l'equivalente della caccia all'ultimo bufalo. Questa conferenza e il Project Scale sono una parte vitale della nostra visione di un sistema globale per fermare la criminalità della pesca e sono l'inizio di nuovi sforzi da parte della comunità internazionale per ridurre in modo significativo la pesca illegale».

Tra le attività illecite l'Interpol mette la raccolta delle specie vietate,  la pesca fuori stagione e quella al di fuori dalle quote di catture imposte o senza licenza.

David Higgins, responsabile del programma criminalità ambientale dell'Interpol, ha concluso: «Come per tutti i tipi di reati contro l'ambiente, sviluppare la consapevolezza tra le forze dell'ordine ed i governi è essenziale per garantire che venga attuata una legislazione appropriata, in modo che la polizia possa intervenire . Project Scale è l'ultimo di continui sforzi dell'Interpol per sostenere i Paesi membri nel contrastare più efficacemente la criminalità ambientale, non importa dove sia commessa». 

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