[06/05/2013] News

Prodotti verdi, l'Ue spinge per misurare l’impronta ambientale di beni e organizzazioni

Anche attraverso una raccomandazione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea, l'Ue promuove l'utilizzo dei metodi per determinare l'impronta ambientale nelle politiche e nei programmi pertinenti connessi alla misurazione o alla comunicazione delle prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti o delle organizzazioni.

La Commissione ha messo a punto due metodologie per misurare l'impronta ambientale dei prodotti e delle organizzazioni in base a metodi esistenti e ampiamente riconosciuti. Uno è il metodo di determinazione dell'impronta ambientale dei prodotti (Pef) - ossia il metodo generale per misurare e comunicare il potenziale impatto ambientale nel corso del ciclo di vita di un prodotto - e l'altro e il metodo di determinazione dell'impronta ambientale delle organizzazioni (Oef) - cioè il metodo generale per misurare e comunicare il potenziale impatto ambientale nel corso del ciclo di vita di un'organizzazione.

La comunicazione "Costruire il mercato unico dei prodotti verdi" delinea un quadro per svilupparli ulteriormente e per affinare le metodologie con la partecipazione di numerosi portatori di interessi (tra cui l'industria e in particolare le Pmi) attraverso test, che esploreranno le possibili soluzioni a sfide di natura pratica, quali l'accesso ai dati relativi al ciclo di vita, e la qualità degli stessi, o metodi di verifica efficaci sul piano dei costi.

Raccomandando l'uso dei metodi per determinare l'impronta ambientale agli Stati membri, alle imprese private e alle associazioni, ma anche agli operatori di sistemi di misurazione o comunicazione delle prestazioni ambientali e agli investitori, la Commissione punta a ridurre la molteplicità dei metodi e delle etichette, nell'interesse sia dei fornitori sia degli utilizzatori delle informazioni in materia di prestazioni ambientali.

Del resto l'obiettivo finale dell'iniziativa è superare la frammentazione del mercato interno per quanto riguarda i diversi metodi disponibili per misurare le prestazioni ambientali.

La Commissione ritiene però che per l'applicazione obbligatoria occorra fare ulteriori passi avanti per ridurre al minimo gli oneri amministrativi. Dato che qualsiasi nuovo metodo comporterebbe costi iniziali, la Commissione raccomanda alle imprese che decidono di applicare la metodologia su base volontaria di farlo dopo averne valutato attentamente l'impatto sulla propria competitività e consiglia agli Stati membri che utilizzano la metodologia di valutarne i costi e i benefici per le imprese.

La maggior parte delle Pmi non dispone delle competenze e delle risorse necessarie per soddisfare i requisiti in materia di informazioni sulle prestazioni ambientali nel ciclo di vita. Pertanto, gli Stati membri e le associazioni di settore dovrebbero fornirle un sostegno. Dunque, parallelamente alla fase pilota dovranno essere sviluppati strumenti di sostegno (criteri di qualità per le banche dati sull'analisi del ciclo di vita, sistemi di gestione dei dati, arbitrato scientifico, sistemi di verifica e di controllo della conformità, autorità di coordinamento) a livello dell'Unione europea e degli Stati membri, al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi strategici. 

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