[05/10/2011] News

World Teachers' Day, Unesco : «Mancano 2 milioni di insegnanti per garantire l'educazione primaria universale»

Forse con la cultura non si mangia, ma sicuramente si rischia di morire di fame e miseria e di vivere nella discriminazione sessuale e nell'ingiustizia. Oggi è il World Teachers' Day, la giornata mondiale degli insegnanti che quest'anno ha come teme "Gli insegnanti per l'uguaglianza di genere" e l'Istituto di statistica dell'Unesco ha pubblicato per l'occasione dei dati che dimostrano che «Almeno 2 milioni di insegnanti supplementari sono necessari per raggiungere entro il 2015 l'obiettivo di un'educazione primaria universale».

Anche se l'Africa subsahariana da sola rappresenta più della metà della domanda, visto che mancano 1.115.000 tra maestri e professori, la carenza di insegnanti non si limita ai soli Paesi in via di sviluppo: secondo l'Unesco anche l'Italia, gli Usa, la Spagna, l'Irlanda, ma anche Paesi insospettabili come la Svezia, figurano tra i 112 Paesi che non dispongono di tutti gli insegnanti necessari, nonostante il ministro Martiastella Gelmini ci assicuri che sono troppi.

In Italia nell'anno scolastico 2007-2008 il personale docente della scuola statale era di oltre 840.000 insegnanti, e 90.000 dei quali destinati al sostegno degli alunni disabili, c'erano anche 25.000 insegnanti di religione e circa 35.000 docenti delle scuole gestite da altre amministrazioni pubbliche. I docenti delle scuole private erano circa 80.000, mentre almeno 100.000 insegnanti erano impegnati in supplenze brevi.

Nei Paesi arabi mancano 243.000 insegnanti, Nell'Asia meridionale e occidentale 292.000, in Nord America ed in Europa occiodentale 155.000. Va meglio in Europa centrale ed orientale, in Asia centrale e orientale, 'America Latina e Caraibi che rappresentano solo l'11% del bisogno mondiale di insegnanti.

Anche se le donne sono la maggioranza tra gli insegnanti delle scuole primarie (62% della media mondiale, le condizioni di lavoro, la remunerazione e il loro status conoscono un deterioramento.
La presenza femminile sembra particolarmente forte e in alcuni Paesi e scorrendo i nomi degli Stati dove questa è più marcata sembra che una delle ragioni possa essere anche nell'eredità del sistema di educazione universale del socialismo reale nell'ex inpero sovietico: in Ucraina e Bilelorussa il 99% degli insegnanti è donna; in Repubblica Ceca, Kazakistan, Moldova e Slovenia il 98%; in Kirghizistan, Lituania e Montserrat il 97%; Ungheria 96%; Antigua e Barbuda e Mongolia 95% ; Bulgaria 94%; Lettonia: 93%; Brasile e San Marino 91%; Austria Bermuda e Kuwaït 90%.

L'Unesco spiega che «Inoltre, queste cifre non tengono conto degli insegnanti che lasciano la professione per diverse ragioni (pensionamento, malattia, cambiamento di orientamento professionale, ecc.). Per coprire tutti i bisogni, occorreranno 6,1 milioni di insegnanti tra il 2009 e il 2015».

In un messaggio comune Unesco, Inicef, Programma Onu per lo sviluppo (Undp), Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ed Education International (Ei), una federazione mondiale di sindacati di insegnanti, scrivono : «Se vogliamo creare un'uguaglianza di possibilità per le nostre figlie e i nostri figli perchè possano realizzarsi pienamente e far valere i loro diritti, dobbiamo definire delle politiche e delle strategie suscettibili di attrarre e di motivare le donne e gli uomini capaci di insegnare, permettendo loro allo stesso tempo di realizzare degli ambienti di apprendimento basati sull'uguaglianza di genere».

La  giornata mondiale degli insegnanti è anche l'occasione per presentare una nuova pubblicazione intitolata "Women and the teaching profession: exploring the "Feminisation" debate in selected commonwealth countries" che contiene studi su alcuni esempi sul ruolo degli insegnanti nell'espansione dei sistemi educativi di Paesi come Dominica, India, Lesotho, Samoa o Sri Lanka.

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