[01/12/2011] News

Valentini (Ipcc): dal settore agricolo grandi potenzialitą nelle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici

Campagne deserte e mega-città affollate senza cibo. Questo è l'allarme che giunge dal terzo Forum internazionale sulla nutrizione (Bcfn), in corso a Milano. A portarlo Riccardo Valentini, membro italiano dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ippc) che cita dati Fao. Secondo l'Agenzia Onu per l'alimentazione, entro il 2050, l'80% della popolazione mondiale vivrà in megalopoli, con la previsione di nascita di 19 aree urbane di enormi dimensioni con almeno dieci milioni di abitanti (di cui 5 in Asia), e contemporaneo forte calo (-30%) della popolazione attiva nelle aree rurali.

Valentini guarda con preoccupazione al fabbisogno energetico che richiederà la fornitura crescente di prodotti alimentari alle megalopoli. «Rispetto agli anni Settanta consumiamo 100 volte più energia per le produzioni agricole che si avviano ad essere sempre meno sostenibili. Oltre il 15% dei gas serra provengono dall'agricoltura, comparto che è oggi tra i peggiori in termini di sostenibilità ma che ha, al contempo, grandi potenzialità nelle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici».

Secondo la Fao per soddisfare il fabbisogno di cibo dei tanti nuovi residenti nella città la produzione agricola planetaria dovrebbe aumentare del 70%, per questo secondo l'esperto Ipcc «Occorre pensare a politiche di sviluppo agricolo a basso impatto carbonico» tra l'altro, ha concluso Valentini «la forestazione, lo sviluppo di colture biologiche, le agroenergie, i tagli degli sprechi nei campi e nelle serre, le tecniche agronomiche ecosostenibili, e persino lo sfruttamento del biogas nell'allevamento possono fare del comparto primario un motore della green economy».

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