[01/03/2012] News
Nel 2010 negli Stati uniti d'America un aumento del consumo di energia e delle temperature ha fatto risalire del 3,3% le emissioni di gas serra rispetto a quelle del 2009, con 6.866 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti emesse in atmosfera. E' quanto emerge dall'ultimo emissions inventory report annuale ("Inventory of U.S. Greenhouse Gas Emissions and Sinks: 1990-2010") rilasciato dall'Environmental protection agency (Epa) in base agli impegni presi con l'United Nations framework convention on climate change (Unfccc).
L'agenzia federale statunitense sottolinea che dopo il calo registrato nel 2008 e nel 2009, le emissioni di gas serra prodotte dal consumo di combustibili fossili sono aumentate del 3,3% nel 2010 e che «Questa tendenza viene attribuita ad un aumento del consumo di energia in tutti i settori economici, a causa della crescente domanda di energia associata ad un'espansione dell'economia. Nel corso del 2010 c'è stato anche un aumento dell'utilizzo dell'aria condizionata a causa del clima estivo più caldo».
La notizia è molto preoccupante perché, secondo i dati Epa, «Nel complesso, le emissioni degli Stati Uniti sono cresciute dell'11% dal 1990 al 2010, aumentando a un tasso medio annuo dello 0,5%».
L'inventario annuale dell'Epa analizza le emissioni nazionali di gas serra che comprendono CO2, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, per fluorocarburi ed esafluoruro di zolfo e calcola quanta CO2 viene rimossa dall'atmosfera dai "pozzi" di carbonio come le foreste, la vegetazione ed i suoli.
E' evidente che la ripresa economica Usa avviene senza i contrappesi ambientali necessari a soddisfare le promesse fatte dal presidente Barack Obama alla comunità internazionale di ridurre entro il 2020 le emissioni Usa del 17% rispetto ai livelli del 2005. Obama aveva confermato questi obiettivi nonostante il Congresso statunitense non sia riuscito ad approvare la legislazione "carbon capping" a causa dell'ostruzionismo del Partito repubblicano (e di una buona fetta di democratici) che sostiene la lobby dei suoi finanziatori delle Big Oil e dei King Carbon.
Una portavoce dell'Epa ha detto che la versione definitiva del rapporto verrà resa nota entro la primavera e che nei prossimi 30 giorni si potranno fare public comments sull' inventory report.