[11/05/2012] News

Adottate a Roma le linee guida internazionali sui regimi fondiari. Fao: «Storica decisione»

La 38esesima session speciale del  Committee on World Food Security (Cfs) in corso a Roma ha approvato le "Voluntary Guidelines on the Responsible Governance of Tenure of Land, Fisheries and Forests in the Context of National Food Security" e la Fao dichiara soddisfatta: «Con una storica decisione la Commissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale (Cfs) ha adottato oggi un vasto corpo di linee guida globali volte ad aiutare i governi a tutelare i diritti di proprietà e di accesso alle terre, alle foreste e alla risorse ittiche delle popolazioni. Le nuove Direttive Volontarie per una Governance Responsabile dei Regimi di Proprietà Applicabili alla Terra, alla Pesca e alle Foreste nel Contesto della Sicurezza Alimentare Nazionale tracciano i principi e le pratiche a cui governi possono far riferimento nell'amministrare i diritti di proprietà sulla terra e sulle risorse ittiche e forestali. Lo scopo delle direttive è quello di promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile migliorando la garanzia dei diritti di accesso alle risorse di terra, forestali e ittiche e proteggendo i diritti di milioni di persone spesso in condizioni di estrema povertà».

Le linee guida sono il frutto di un inclusivo processo di consultazioni avviato dalla Fao nel 2009 e ultimato nei negoziati intergovernativi, coordinati dal Cfs, con la partecipazione di rappresentanti governativi, delle organizzazioni della società civile, del settore privato, delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico.

Le linee guida affrontano una vasta gamma di questioni, tra cui: Il riconoscimento e la protezione dei legittimi diritti fondiari, anche nei sistemi informali; Migliori pratiche per la registrazione e il trasferimento dei diritti fondiari; Garantire che i regimi amministrativi di proprietà' siano concretamente ed economicamente accessibili; Una corretta gestione degli espropri e la restituzione delle terre a coloro che ne sono stati forzatamente privati in passato; I diritti delle comunità indigene, Assicurare che gli investimenti fondiari avvengano in maniera responsabile e trasparente; I meccanismi di risoluzione delle dispute sui diritti di proprietà; Gestire il problema dell'espansione delle aree urbane verso le campagne.

Gran parte del dibattito pubblico ultimamente si è incentrato sul fenomeno del land grabbing, l'accaparramento delle terre, che è una delle questioni affrontate nelle linee guida. «Se da una parte le direttive riconoscono che gli investimenti responsabili da parte del pubblico e del privato sono indispensabili per migliorare la sicurezza alimentare - spiega la Fao - esse raccomandano anche che vengano messi in atto meccanismi di tutela che preservino i diritti di proprietà delle popolazioni locali dai rischi derivanti dalle acquisizioni di larga-scala, e che difendano i diritti umani, i mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare e l'ambiente. Sistemi di investimento che non si traducono in acquisizioni di terre su larga-scala esistono, e sono tali modelli alternativi che dovrebbero essere sostenuti. Gli investimenti dovrebbero anche promuovere obiettivi di politica nazionale quali il miglioramento della sicurezza alimentare locale, l'eradicazione della povertà, la creazione di posti di lavoro, nonché creare vantaggi per il paese e la sua gente, in particolare i poveri e i più vulnerabili».
il Direttore Generale della Fao, José Graziano da Silva, Ha detto: «Garantire alle popolazioni povere e vulnerabili sicurezza ed equità nei diritti di accesso alla terra e alle altre risorse naturali è una condizione indispensabile nella lotta contro la fame e la povertà. Il fatto che per la prima volta i paesi abbiano concordato delle linee guida globali sui regimi fondiari rappresenta una svolta storica.

Ora abbiamo una visione comune. E' un punto di partenza che aiuterà a migliorare le spesso terribili condizioni dei poveri e degli affamati. Alcune delle questioni che le Direttive Volontarie affrontano risalgono addirittura a secoli addietro. Il fatto che tali linee guida affrontino queste vecchie questioni irrisolte così come problematiche assai più recenti e ciò che le rende tanto importanti.

L'Organizzazione è pronta ad offrire supporto ed assistenza ai paesi nell'adeguarsi alle direttive ed attuarle.Come già fatto in precedenza nel caso di altri accordi simili, ad esempio per il Codice di Condotta per una Pesca Responsabile, la Fao si impegnerà ora a produrre una serie di manuali pratici volti ad aiutare i paesi ad adattare le direttive ai rispettivi contesti locali e a metterle in pratica. Allo stesso scopo, l'Organizzazione offrirà anche assistenza tecnica specifica ai governi».

Il presidente del Cfs, Yaya Olaniran, sottolinea che «Queste direttive sono il risultato di un processo di consultazioni e negoziati durato tre anni che ha riunito una gran varietà di parti interessate assicurando che una vasta gamma di voci venisse ascoltata. Il risultato è che ora disponiamo di un considerevole compendio di principi e pratiche che tutti, Paesi, settore privato, agricoltori, società civile, potranno adottare e promuovere, e che avrà effettivo riscontro nel mondo reale. Starà ora ai Paesi che hanno adottato le linee guida di metterle in pratica realmente. Questi cambiamenti non si avranno da un giorno all'altro. Ma sappiamo anche, come emerso dalle ampie consultazioni alla Fao e dai negoziati condotti dal Cfs, che esiste un grande sostegno a tali direttive. L'approvazione da parte del Cfs conferisce loro legittimità e forza , e tutti i Paesi che vi sono stati coinvolti sono ora pronti ad a metterle realmente in pratica. Da parte sua, il Cfs si concentrerà ora sulla questione degli investimenti agricoli responsabili in generale. La Commissione sta attualmente programmando un round di consultazioni di durata annuale, è previsto che inizi ad Ottobre, che dovrebbe portare alla stesura di un corpo di principi guida per gli investimenti agricoli responsabili al più tardi nel 2013».

Le Organizzazioni della Società Civile (Cso) coinvolte attivamente nei negoziati dicono in un comunicato congiunto che «Un primo essenziale passo è stato compiuto, ma è ancora molta la strada da fare prima che siano pienamente riconosciuti e rispettati i diritti dei popoli sulla terra, i territori di pesca e le foreste. Le linee guida, il nuovo strumento sviluppato dal Comitato per la sicurezza alimentare della Fao, riconoscono il ruolo chiave delle donne, dei contadini, delle comunità di pescatori, dei pastori e delle popoli indigene. Eppure, vi sono molte lacune su alcuni dei temi chiave per la sopravvivenza dei piccoli produttori, non riuscendo a frenare adeguatamente pratiche come l'accaparramento dell'acqua e della terra, che contribuiscono all'insicurezza alimentare, alla violazione dei diritti umani e al degrado ambientale».

Secondo le Cso però «Le direttive, relativamente ad alcune problematiche, non riescono a fornire un set comprensivo di regole per fronteggiare l'accaparramento delle risorse naturali. Inoltre, il testo è troppo debole nel dare la priorità al sostegno ai piccoli produttori, priorità assoluta se i governi intendono davvero perseguire lo sviluppo sostenibile. Inoltre, è deludente che le linee guida falliscano nell'ulteriore protezione dei diritti dei popoli indigeni, già riconosciuti dagli strumenti internazionali, e che non includano l'acqua come risorsa della terra (...) I rappresentanti dei piccoli produttori hanno portato nei negoziati, in ogni fase, le proprie esperienze dirette. Il processo è stato in grado di condurre un'ampia varietà di voci al dibattito, rendendo più semplice l'individuazione di soluzioni a problemi controversi, come il possesso della terra, dei territori di pesca e delle foreste. Un modo di lavorare che potrebbe costituire da esempio per l'intero sistema delle Nazioni Unite. Nonostante le organizzazioni della società civile siano in contrasto con molti punti del testo, esse intendono darsi da fare per assicurare che le direttive, strumenti indispensabili, siano implementate rafforzando i diritti dei piccoli produttori. Le Organizzazioni della Società civile chiedono ai governi e alle organizzazioni di attuarle urgentemente per contribuire a più equa e sostenibile governence delle risorse naturali».

Nora McKeon, di Terra Nuova, sottolinea che « In particolare, in Italia, il Cisa intende rivolgersi al governo italiano affinché dia immediata attuazione alle Linee Guida. Tra i punti di maggiore rilevanza, vi è quello che riconosce in capo agli Stati la responsabilità di disciplinare il comportamento delle imprese che investono sulla terra nei Paesi esteri». Per Antonio Onorati, di Crocevia, «E' fondamentale che venga attuato il principio che pone un limite all'estensione della proprietà fondiaria privata».

Parlando a nome delle organizzazioni della società civile, Ángel Strapazzón, del Movimiento Campesino Indígena-Vía Campesina Argentina, ha detto: «Noi elogiamo il processo portato avanti per la stesura delle linee guida, che ha offerto alla società civile e ai rappresentanti dei piccoli produttori alimentari l'opportunità di partecipare a tutte le fasi delle consultazioni, di sollevare l'attenzione su problematiche reali e di indicare proposte concrete. Noi abbracciamo le linee guida, seppur sottolineando che esse presentano lacune in alcune aree che sono cruciali per la sussistenza dei piccoli produttori alimentari. Nonostante ciò, invitiamo i governi e le agenzie intergovernative ad attuarle e ad impegnarsi urgentemente nel migliorare la governance dei sistemi fondiari per la sicurezza alimentare».

Luc Maene, Presidente del Network Internazionale Agro-Alimentare, che rappresenta il settore privato, ha dichiarato: «I regimi fondiari sono fondamentali per la sicurezza alimentare, ed è tramite la loro regolamentazione che la Commissione sulla Sicurezza Alimentare, da poco riformata, sta guidando tale processo. Le direttive stabiliscono dei punti cardine affinché i regimi fondiari funzionino. In molti posti, i regimi di proprietà delle terre sono di fatto inesistenti. Per noi del settore privato e per i nostri partner agricoltori, è importante che vi sia un'efficiente amministrazione locale dei registri fondiari, senza corruzione. Regole eque e trasparenti avvantaggiano tutti, garantendo alle donne un uguale diritto di accesso alle terre e favorendo investimenti responsabili lungo l'intera catena agro-alimentare».

 

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