[31/07/2012] News

Petrolio e gas fanno riesplodere la disputa sul Lago Nyasa tra Tanzania e Malawi (e Mozambico)

Secondo quanto scrive il Tanzania Daily News, «La Tanzania ha invitato il governo della la Repubblica del Malawi e le imprese svolgono attività di prospezione di petrolio e gas nella parte orientale del Lago Nyasa (Niassa, oggi Malawi, ndr) a fermarsi fino a che non sarà risolta la situazione di stallo tra i due Paesi sulla sovranità del lago».

Dopo il meeting di due giorni tra i due Paesi africani, il ministro degli esteri e della cooperazione internazionale della Tanzania, Bernard Membe, ha detto ai giornalisti che «La Tanzania vuole categoricamente che tutte le attività di esplorazione nella parte nord-est del lago siano accantonate per spianare le discussioni in corso e fare in modo di risolvere la crisi. Abbiamo detto ai nostri colleghi della Repubblica del Malawi che qualsiasi ricerca o attività di ricerca per le prospezioni di petrolio e gas deve cessare immediatamente, la loro presenza può compromettere i negoziati in corso e rappresenta una minaccia per la sicurezza».

La grande Tanzania, che ha ambizioni da potenza regionale, si comporta di conseguenza con il piccolo Malawi e Membe ha alzato la tensione con nuove rivelazioni: «Le autorità di sicurezza della Tanzania hanno anche individuato alcuni velivoli che affermavano di appartenere ad aziende per la ricerca di petrolio e gas del Malawi che volavano nello spazio aereo della Tanzania senza un permesso da parte della Tanzania aviation authority».

Il Malawi sostiene di non essere a conoscenza dell'incidente, ma evidentemente il summit di Dar es Salaam  non è andato bene. La Tanzania reclama il 50% del lago Niassa, mentre il Malawi dice che il lago gli appartiene al 100% in virtù dei confini coloniali tracciati dagli inglesi quando il Malawi si chiamava appunto Niassa.

Lo scopo del meeting era quello di rilanciare i negoziati in stallo riguardanti la delimitazione dei confini del Malawi e della Tanzania nel lago Nyasa e la concertazione di una road map e di un programma di attuazione.

Tanzania Daily News scrive che «I due Paesi hanno sottolineato l'importanza di risolvere diplomaticamente la questione del confine sul lago. Un altro incontro a livello di comitato misto di esperti, comitato misto di funzionari e il Consiglio dei ministri sul confine  Malawi/Tanzania Boundary è previsto che si svolgerà a Mzuzuon il 20 agosto 2012.

La delegazione del Malawi era guidata dal ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, Ephraim Mganda Chiume, che ha ribadito che secondo i confini coloniali tutto il lago appartiene al suo Paese, ma la Tanzania ne vuole la età, compreso il petrolio e il gas nascosti nei suoi fondali.

Comunque vada, da questa lite di frontiera che potrebbe rivelarsi un pericoloso focolaio di un nuovo conflitto, al Malawi ed alla Tanzania resteranno comunque le briciole e sa guadagnarci davvero saranno i vecchi colonizzatori che hanno pasticciato sui confini del lago. Nel settembre 211 il Malawi ha concesso alla britannica Surestream Petroleum il "Rift Valley acreage of Blocks 2 and 3" nel lago Niassa (che I malawiani chiamano naturalmente Malawi), preferendola a Tullow Oil, New Age, Ophir Energy, Kosmos Energy e  Lonrho Group. Si tratta della stessa multinazionale che nell'aprile 2013 inizierà le prospezioni sismiche nella parte del lago Tanganica, blocchi B e D, appartenente al Burundi.

Ma Tanzania e Malawi sui sono scordati di un terzo pretendente: il vicino Mozambico che, all'inizio di quest'anno, ha avvato piani per offrire alle compagnie petrolifere la parte della superficie del lago Malawi che rivendica. L'Instituto nacional de petróleo del Mozambico prevedeva di avviare una gara per le concessioni all'inizio di giugno ma questo è stata rinviato a causa di "motivi imprevisti". Probabilmente Maputo aspetta di vedere cosa uscirà dalla lite tra Tanzania e Malawi. 

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