[24/01/2013] News

Cervelli potenziati? Impatti profondi su etica e società

Il World economic forum (Wef) in corso  a Davos ha identificato, insieme a Nature, nel suo Global Risks Report 2013 i 5 rischi X Factor. Sono i potenziali "game-changers" che potrebbero cambiare il nostro rapporto con la natura e il pianeta. Uno sembra preso da un fumetto degli X-Men della Marvel o dai supereroi della Dc Comics.

Infatti il Risk response network (Rnn) del Wef , che insieme a Nature ha curato questa parte del rapporto, scrive: «Una volta appannaggio della science fiction, le abilità superumane si stanno rapidamente avvicinando all'orizzonte della plausibilità. Sarà eticamente accettabile un mondo che si divide in cognitivo-potenziato e non corretto? Quali possono essere le implicazioni nel settore militare?»

Gli scienziati stanno lavorando con impegno per sviluppare le medicine e le terapie necessarie per curare le malattie mentali come l'Alzheimer e la schizofrenia. I progressi sono lenti ma probabilmente è ipotizzabile che i ricercatori in un futuro non troppo lontano sapranno identificare i composti che migliorano i potenziatori farmaceutici cognitivi già esistenti. E qui sorge il problema: «Anche se saranno prescritti per gravi malattie neurologiche - spiega l'Enn - nuovi composti efficaci che sembrano potenziare l'intelligenza o la cognizione saranno sicuramente utilizzati "off-label" da persone sane in cerca di superare i loro limiti sul lavoro o a scuola. Il potenziamento potrebbe provenire da hardware e droga. Una manciata di studi sulle persone dimostrano che con la stimolazione elettrica, sia direttamente che tramite elettrodi impiantati o attraverso il cuoio capelluto con la stimolazione magnetica transcranica (Tms), è possibile aumentare la memoria. Gli impianti cocleari sono già un trattamento standard per i non udenti e "motor implants" per il controllo di protesi neurali e dispositivi si sviluppano rapidamente e diventeranno probabilmente assai più disponibili nei prossimi anni. Gli impianti retinici per i non vedenti sono un po' più indietro, ma il settore è in forte espansione e sembra probabile che saranno pronti al più presto. Le migliori interfacce si basano ancora su elettrodi cerebrali invasivi (si sta lavorando a tecniche non invasive, ma sono lente e inefficienti), il che è il principale ostacolo perché vengano adottati da persone sane. Ma sembra plausibile che entro 10 anni o avremo un nuovo metodo per registrare l'attività cerebrale o segnali non invasivi saranno decodificati in modo più efficiente. Interfacce dirette con il cervello o dispositivi e sensori all'interno non sono fuori questione nell'arco della durata delle nostre vite, è l'apertura di un nuovo regno di una neurobiologia  potenziata, per chi se lo può permettere».

Questo porrà  questioni etiche simili a quelle riguardanti il "doping" nello sport professionistico: «Riusciremo a accettare l'idea che un significativo potenziamento  cognitivo dovrebbe essere disponibile per l'acquisto sul libero mercato? O ci sarà, cosi come per gli stimolatori negli sport competitivi, una pressione per una legislazione che mantenga una maggiore parità di condizioni?», si chiedono gli esperti del Wef

Inoltre, c'è un forte rischio che il potenziamento cognitivo prenda una strada sbagliata. I prodotti farmaceutici prendono di mira sistemi neurotrasmettitoriali particolari e la loro ricaduta potrebbe essere molto più ampia: c'è una forte probabilità di effetti indesiderati su altri sistemi, «Ad esempio - sottolinea l'Rnn - i farmaci per migliorare l'apprendimento possono portare a una maggiore disponibilità a correre dei rischi, farmaci per migliorano la working memory può portare ad un aumento del comportamento impulsivo. Recenti ricerche suggeriscono che, oltre a rafforzare la memoria, la Tms potrebbe essere utilizzata per manipolare le convinzioni di una persona su cosa sia giusto e sbagliato o di sospendere del tutto il giudizio morale. Potrebbe anche essere usata per "cancellare" la memoria e provocare deliberatamente danni permanenti al cervello, senza l'uso di procedure invasive o traumi da corpo contundente».

Sia gli effetti intenzionali, sia quelli non intenzionali di queste nuove tecnologie rappresentano un dilemma a doppia faccia: come e fino a quando possono essere utilizzate per  fare del bene e quando rappresentano danni sostanziali? L'X factor del Wef mette in guardia: «Non è difficile vedere come tali farmaci potrebbero trovare applicazioni nelle forze armate e nel contesto dell'applicazione della legge o, al contrario, da parte di organizzazioni criminali e gruppi terroristici. Si potrebbe scatenare una corsa agli armamenti nella valorizzazione neurale delle truppe da combattimento. Progressi che, in 20/50 anni, potrebbero avere un impatto profondo sulle norme sociali che influenzano il modo in cui affrontiamo questioni quali l'istruzione e la formazione, la disparità tra i gruppi della società, il consenso informato e lo sfruttamento e le leggi internazionali in materia di guerra».

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