[28/02/2013] News

Elezioni, dopo il caos un "Compromesso storico per l'ambiente" in dieci punti

Di fronte al risultato elettorale senza precedenti in Italia ci sono, a nostro modo di vedere, solo due strade da percorrere: o farsi prendere dallo smarrimento e annaspare dietro congetture e vacue speranze di un futuro che si fatica persino a pensare; oppure, nell'attesa di tempi migliori, cercare di far prevalere la pars costruens e, nella situazione data, cercare il miglior compromesso possibile tra Pd e M5S in favore della sostenibilità ambientale e sociale. Come? Proponiamo 10 punti, secondo greenreport.it essenziali, e sui quali riteniamo sia possibile convergere senza "spargimenti di sangue" e senza bisogno di tempi biblici.

1) Scuola e ricerca: i ¾ della popolazione italiana sono classificati dall'Ocse come «ai limiti dell'analfabetismo» o con «competenze molto limitate». Rilanciare i finanziamenti alla scuola pubblica, portare gli investimenti in R&S al 3% del Pil - come stabilito dalla strategia Europa 2020 - valorizzare il credito d'imposta per la ricerca, e delineare un piano nazionale per il lifelong learning.

2) Politica industriale ecologica e Agenda digitale: lavorare per una riconversione ecologica dell'economia procedendo nella strada tracciata dalla Commissione Ue, attuando il programma Horizon 2020 attraverso una riedizione di Industria 2015 (attualizzata a Industria 2020) con particolare attenzione al riuso, al riciclo e alla gestione sostenibile delle materie prime partendo dal progetto europeo contenuto nel Manifesto per l'utilizzo efficiente delle risorse. Riprendere ed approvare il DDl presentato da Francesco Ferrante "Incentivi per l'acquisto di prodotti realizzati con materia derivata dalle raccolte differenziate post consumo". Rendere operativa l'Agenda digitale italiana già istituita dal governo Monti, con margini di miglioramento.

3) Strategia energetica nazionale: riscrivere ed approvare il documento redatto dall'esecutivo Monti, bloccando immediatamente l'iter delle pericolose concessioni petrolifere offshore -  riavviato dal ministro  Corrado Passera - a largo di  aree di grande pregio ambientale come le Tremiti, le isole siciliane, in Adriatico e nel Canale di Sicilia. No deciso al fracking per gas e petrolio da scisti, ma rendere permanente bonus 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, e trovare il miglior compromesso possibile per lo sviluppo di tutte le energie rinnovabili.

4) Occupazione e welfare: l'Unione europea raccomanda agli Stati membri l'introduzione di un reddito minimo garantito, che ancora manca in Italia: approfondire la legge di iniziativa popolare in merito. Per tamponare l'emergenza lavoro istituire un'Agenzia per l'occupazione sul modello definito dal sociologo Luciano Gallino.

5) Costi della politica e amministrazione pubblica: dimezzare parlamentari, dimezzare i loro stipendi, bonus e pensioni; abolizione delle province; accorpare i piccoli Comuni e realizzare "municipi" per il decentramento territoriale; rifinanziare il ministero dell'Ambiente, i cui fondi sono stati tagliati per ¾ in 4 anni oppure abolire  i ministeri dell'economia e dell'ambiente e accorparli in un unico ministero dello sviluppo sostenibile.

6) Europa: abbandonare l'idea irrealizzabile e pericolosa del M5S di un referendum contro l'euro e farsi portavoce di una proposta di definanziarizzazione dell'economia a partire dalla proibizione alle banche - coma da programma della tedesca Spd -  di speculare sulle materie prime. Rinegoziare assieme ai partner europei il fiscal compact, che vincola fortemente la possibilità di spesa pubblica per rilanciare economia e occupazione.

7) Consumo di suolo, dissesto idrogeologico e rischio sismico: la più grande opera di cui ha bisogno l'Italia, anche a causa dei cambiamenti climatici in corso, è la difesa del suo fragile territorio. Migliorare e approvare il ddl Catania contro il consumo di suolo, e contemporaneamente rendere stabile le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie, estendendole agli interventi di prevenzione antisismica. Ripartire dalla Conferenza nazionale per approvare un piano staordinario contro il dissesto idrogeologico in Italia, già ipotizzato dal ministro Clini.

8) Legge sulla bellezza: approvare il disegno di legge presentato da Legambiente. "Investire sulla bellezza significa investire sul futuro", e «La bellezza, senza dubbio, è la principale caratteristica che il mondo riconosce all'Italia". Non possiamo rinunciarvi.

9) Parchi nazionali: Mettere subito fine ai commissariamenti scegliendo persone capaci e competenti e risolvere subito il problema dei direttivi, definendo numero e composizione, che attualmente non possono essere nominati a causa delle diverse interpretazioni date dai ministeri e dalla Corte dei Conti. Riprendere il percorso verso gli Stati generali delle aree protette e per una "manutenzione" intelligente della legge 394/91.

10) Acqua: rispetto degli esiti referendari; in chiave prospettica rispetto dell'indicazione politica uscita dal referendum, cioè avviare percorso di ripubblicizzazione per la fine delle gestioni esistenti; investire in un Piano Marshall per l'acqua (considerati cambiamenti climatici, carenza idrica, alluvioni), che al contempo muova l'economia reale in direzione sostenibile, creando posti di lavoro.

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