[08/04/2013] News

Ancora Potočnik: «Crescita verde? No, crescita e basta, perché o sarà verde o non sarà crescita»

Il Commissario Ue: «Dal 1999 al 2011 il prezzo delle risorse, in media, è cresciuto del 300%»

«La torre di Pisa è un po' un simbolo dell'Europa, adesso. Non è perfettamente dritta, ma resiste. Ed è sempre bellissima». Inizia così il quarto incontro dei Dialoghi con i cittadini, l'iniziativa voluta dalla Commissione europea per mostrare il suo volto umano durante l'Anno europeo dei cittadini (e l'approssimarsi delle elezioni europee, nel 2014). A Pisa il protagonista è il commissario all'Ambiente, Janez Potočnik, e la missione è compiuta. Questo economista venuto dalla vicina Slovenia è riuscito a mantenere costantemente alta l'attenzione del pubblico - «un campione rappresentativo di cittadini», per la precisione, riunito in una gremita Casa della Città Leopolda - su un tema fondamentale quanto difficile da rendere interessante per il grande pubblico: l'uso sostenibile delle risorse.

«L'efficienza delle risorse è il punto focale, questo sarà il secolo delle risorse - spiega chiaramente Potočnik - Dal 1999 al 2011 il prezzo delle risorse, in media, è cresciuto del 300%, e tenderà ancora a salire alle stelle. Inoltre,  la popolazione del nostro pianeta i 9 miliardi di persone entro il 2050, e al 2030 la terra sarà popolata da 3 miliardi in più di consumatori della classe media: non possiamo continuare a portare avanti l'attuale modello di consumo occidentale, è impossibile. Il modello economico europeo utilizza moltissimo le risorse (dalle materie prime all'energia): basti pensare che il 18% delle spese in un'azienda tedesca è per i lavoratori, e il 43% per le risorse. Inoltre, l'Europa importa la maggioranza delle materie prime e dell'energia che consuma: anche se non fossimo ecologisti, quindi, in futuro non avremmo speranza contro la concorrenza estera. Ecco perché l'industria dovrà cambiare, passando da una produttività basata sul lavoro a una sulle risorse, mentre i politici dovranno dare gli indirizzi e gli incentivi giusti, ed anche i consumatori avranno il loro ruolo».

Eccoci quindi di fronte ad un cambiamento epocale, un'opportunità enorme da saper sfruttare, ma non ad un salto nel buio. Un modello da seguire ce l'abbiamo già, ed è proprio di fronte a noi. «Il miglior esempio di economia circolare che abbiamo da seguire è la natura - continua  Potočnik - nulla viene perso, tutto serve a qualcos'altro. Anche noi facciamo parte della natura, e dovremmo cominciare ad adeguarci». Un esempio pratico? «Ad esempio, ognuno di noi ha un cellulare: sapevate che in 10 chili di cellulari c'è abbastanza oro per fare un anello? Siamo stupidi, dovremmo riciclare i materiali dei cellulari! Spero che quest'incontro ci aiuti a capire e sviluppare questa strada».

Potočnik non crede affatto che questa sia solo un'utopia. «La generazione perduta, o quasi, è la nostra (il commissario ha 55 anni, ndr), ma dobbiamo guardare e aver fiducia nei nostri giovani. È possibile conciliare ambiente e mercato, ma è un processo lento, che gli esseri umani perdono di vista perché - forse - tendono a concentrarsi sui fenomeni di breve periodo», domanda a se stesso e al pubblico col quale dialoga già da più di un'ora. «L'ex caporedattore ambientale dell'Indipendent, dopo aver ricoperto per 15 anni il suo ruolo, disse che la terra è minacciata mai come ora dal nostro potenziale distruttivo: io penso che saranno le pressioni esterne di questa stessa situazione che ci spingeranno a conciliare ambiente e mercato. Se saremo abbastanza intelligenti lo faremo, seguendo le spinte che ci arrivano dalla pressione demografica e da quella sulle risorse, entrambe in crescita.

Molti di quelli che parlano di crescita e ambiente vedendo un ostacolo, non vogliono vedere la realtà. Se non cambiamo, ci scontreremo contro un muro: per me la difesa dell'ambiente non è contro l'industrializzazione, il contrario. Si dice che occorre la crescita verde, ma è sbagliato. Serve la crescita e basta, perché sarà verde o non sarà crescita. Difendere l'indifendibile ci costerà salatissimo, e prima lo capiamo meglio è».

«Il cambiamento reale - chiosa il commissario Potočnik - avverrà quando ci sarà abbastanza pressione, specialmente dei media, verso noi politici. Personalmente non conosco un politico o un imprenditore che promuova coloro che pensano a lungo termine; non fa parte delle nostre società, ma nel XXI secolo senza la riflessione a lungo termine non andremo lontano. Ogni transizione ha perdenti e vincenti, ma se non ci addentriamo nella transizione - dato che non possiamo evitare di andare in quella direzione - aumentiamo i perdenti e diminuiamo i vincenti. Non possiamo lasciare tutto al mercato. Facciamo un'analogia col calcio: chiediamo ad un calciatore quanto sia importante avere un buon arbitro e buone regole del gioco. Senza ci sarebbe il caos, e coloro che prevarrebbero non avrebbero niente a che vedere col calcio».

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